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Social Forum federato con il resto del mondo. Non contano le istanze, contano le persone
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  4. Quali sono i fattori che al momento ostacolano una larga adozione del Fediverso da parte degli utenti?“Credo che ci siano diversi fattori.

Quali sono i fattori che al momento ostacolano una larga adozione del Fediverso da parte degli utenti?“Credo che ci siano diversi fattori.

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  • Carola Fredianiundefined Questo utente è esterno a questo forum
    Carola Fredianiundefined Questo utente è esterno a questo forum
    Carola Frediani
    scritto ultima modifica di
    #1

    Quali sono i fattori che al momento ostacolano una larga adozione del Fediverso da parte degli utenti?

    “Credo che ci siano diversi fattori. Un primo elemento consiste nel fatto che il Fediverso è ancora poco conosciuto al grande pubblico e viene utilizzato per lo più dagli ‘addetti ai lavori’.
    Uno degli obiettivi che mi sono posta con questo libro consiste proprio nel far comprendere che esistono delle alternative ai social media commerciali; che queste piattaforme sono federate ed interoperabili e non contemplano logiche di monetizzazione dei dati degli utenti o pratiche di censura e sorveglianza, come avviene nei comuni social media.

    Il Fediverso offre, infatti, la possibilità di creare istanze gestite direttamente dagli utenti e che si basano sui principi (policy) e sugli interessi della community, formando un ecosistema digitale alternativo. Un altro elemento consiste nel fatto che la gestione di un server richiede competenze tecniche, tempo e risorse economiche che possono limitarne l’uso a coloro che non le possiedono: non tutti gli utenti, infatti, riescono a implementare o a gestire istanze nel lungo periodo.

    Un altro fattore che limita l’uso del Fediverso è la cultura che sta dietro i social network commerciali. Il famoso tasto ‘like’ di Facebook o il cuore che si riceve quando si pubblica una foto su Instagram o un video su TikTok provocano un effetto che si potrebbe definire ‘dopaminico’ nell’utente che lo riceve, facendogli vivere un’esperienza positiva che tenderà a ripetere, incrementando l’engagement sulla piattaforma.
    Questo processo avviene a discapito di qualsiasi forma di tutela della privacy e del fatto che ogni aspetto della vita degli utenti viene inesorabilmente sempre ‘reso pubblico’. Il Fediverso, rifiutando queste logiche di mercificazione delle identità digitali, potrebbe quindi risultare meno attrattivo per quegli utenti che ormai hanno interiorizzato questo modo di pensare e utilizzare i social media”.

    Così Giuliana Sorci intervistata da Giuditta Mosca su Guerre di Rete nell'articolo appena pubblicato dal titolo:
    La resistenza ai social media riparte dal Fediverso e dai server ribelli

    Una ricostruzione di internet “dal basso” per combattere le aziende che mercificano i dati personali. Un libro(Server ribelli) teorizza il fediverso come campo base per l’attivismo digitale."

    Un'intervista che tocca tanti temi: attivismo digitale, ruolo delle leggi Ue rispetto alle grandi piattaforme, possibilità di uscire dalla logica dei social media per tornare a quella di social network. Tanti spunti.

    Ricordo che è in corso il CROWDFUNDING di Guerre di Rete. Se volete continuare a leggere la newsletter (in arrivo domenica) e articoli approfonditi come questo sosteneteci! Sul nostro sito trovate come farlo, ma anche che obiettivi abbiamo, come spenderemo i soldi, e le ricompense per i nostri sostenitori.
    https://www.guerredirete.it/la-resistenza-ai-social-media-riparte-dal-fediverso-e-dai-server-ribelli/

    Piero Bosioundefined Snow  :gnu: :tux: :debian:undefined 2 Risposte Ultima Risposta
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    • Cybersecurity & cyberwarfareundefined Cybersecurity & cyberwarfare ha condiviso questa discussione
      Sistema ha condiviso questa discussione
    • Carola Fredianiundefined Carola Frediani

      Quali sono i fattori che al momento ostacolano una larga adozione del Fediverso da parte degli utenti?

      “Credo che ci siano diversi fattori. Un primo elemento consiste nel fatto che il Fediverso è ancora poco conosciuto al grande pubblico e viene utilizzato per lo più dagli ‘addetti ai lavori’.
      Uno degli obiettivi che mi sono posta con questo libro consiste proprio nel far comprendere che esistono delle alternative ai social media commerciali; che queste piattaforme sono federate ed interoperabili e non contemplano logiche di monetizzazione dei dati degli utenti o pratiche di censura e sorveglianza, come avviene nei comuni social media.

      Il Fediverso offre, infatti, la possibilità di creare istanze gestite direttamente dagli utenti e che si basano sui principi (policy) e sugli interessi della community, formando un ecosistema digitale alternativo. Un altro elemento consiste nel fatto che la gestione di un server richiede competenze tecniche, tempo e risorse economiche che possono limitarne l’uso a coloro che non le possiedono: non tutti gli utenti, infatti, riescono a implementare o a gestire istanze nel lungo periodo.

      Un altro fattore che limita l’uso del Fediverso è la cultura che sta dietro i social network commerciali. Il famoso tasto ‘like’ di Facebook o il cuore che si riceve quando si pubblica una foto su Instagram o un video su TikTok provocano un effetto che si potrebbe definire ‘dopaminico’ nell’utente che lo riceve, facendogli vivere un’esperienza positiva che tenderà a ripetere, incrementando l’engagement sulla piattaforma.
      Questo processo avviene a discapito di qualsiasi forma di tutela della privacy e del fatto che ogni aspetto della vita degli utenti viene inesorabilmente sempre ‘reso pubblico’. Il Fediverso, rifiutando queste logiche di mercificazione delle identità digitali, potrebbe quindi risultare meno attrattivo per quegli utenti che ormai hanno interiorizzato questo modo di pensare e utilizzare i social media”.

      Così Giuliana Sorci intervistata da Giuditta Mosca su Guerre di Rete nell'articolo appena pubblicato dal titolo:
      La resistenza ai social media riparte dal Fediverso e dai server ribelli

      Una ricostruzione di internet “dal basso” per combattere le aziende che mercificano i dati personali. Un libro(Server ribelli) teorizza il fediverso come campo base per l’attivismo digitale."

      Un'intervista che tocca tanti temi: attivismo digitale, ruolo delle leggi Ue rispetto alle grandi piattaforme, possibilità di uscire dalla logica dei social media per tornare a quella di social network. Tanti spunti.

      Ricordo che è in corso il CROWDFUNDING di Guerre di Rete. Se volete continuare a leggere la newsletter (in arrivo domenica) e articoli approfonditi come questo sosteneteci! Sul nostro sito trovate come farlo, ma anche che obiettivi abbiamo, come spenderemo i soldi, e le ricompense per i nostri sostenitori.
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      Piero Bosioundefined Questo utente è esterno a questo forum
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      Piero Bosio
      scritto ultima modifica di
      #2

      @carolafrediani
      Quando apri una istanza, oltre a tutte le difficoltà tecniche da affrontare, ti sembra di essere nel vuoto. Non c'è nessuno. Le timeline sono giustamente vuote, il deserto più completo. È una esperienza deludente, perché non c'è il cameriere (algoritmo) che ti porta da mangiare. Occorre capire che il cameriere sei tu e quindi c'è da fare uno sforzo nel cercare e preparare i pasti in base al proprio appetito. Nel Fediverso non si è serviti, ci si serve da soli.

      1 Risposta Ultima Risposta
      • Snow :gnu: :tux: :debian:undefined Snow :gnu: :tux: :debian: ha condiviso questa discussione
      • Carola Fredianiundefined Carola Frediani

        Quali sono i fattori che al momento ostacolano una larga adozione del Fediverso da parte degli utenti?

        “Credo che ci siano diversi fattori. Un primo elemento consiste nel fatto che il Fediverso è ancora poco conosciuto al grande pubblico e viene utilizzato per lo più dagli ‘addetti ai lavori’.
        Uno degli obiettivi che mi sono posta con questo libro consiste proprio nel far comprendere che esistono delle alternative ai social media commerciali; che queste piattaforme sono federate ed interoperabili e non contemplano logiche di monetizzazione dei dati degli utenti o pratiche di censura e sorveglianza, come avviene nei comuni social media.

        Il Fediverso offre, infatti, la possibilità di creare istanze gestite direttamente dagli utenti e che si basano sui principi (policy) e sugli interessi della community, formando un ecosistema digitale alternativo. Un altro elemento consiste nel fatto che la gestione di un server richiede competenze tecniche, tempo e risorse economiche che possono limitarne l’uso a coloro che non le possiedono: non tutti gli utenti, infatti, riescono a implementare o a gestire istanze nel lungo periodo.

        Un altro fattore che limita l’uso del Fediverso è la cultura che sta dietro i social network commerciali. Il famoso tasto ‘like’ di Facebook o il cuore che si riceve quando si pubblica una foto su Instagram o un video su TikTok provocano un effetto che si potrebbe definire ‘dopaminico’ nell’utente che lo riceve, facendogli vivere un’esperienza positiva che tenderà a ripetere, incrementando l’engagement sulla piattaforma.
        Questo processo avviene a discapito di qualsiasi forma di tutela della privacy e del fatto che ogni aspetto della vita degli utenti viene inesorabilmente sempre ‘reso pubblico’. Il Fediverso, rifiutando queste logiche di mercificazione delle identità digitali, potrebbe quindi risultare meno attrattivo per quegli utenti che ormai hanno interiorizzato questo modo di pensare e utilizzare i social media”.

        Così Giuliana Sorci intervistata da Giuditta Mosca su Guerre di Rete nell'articolo appena pubblicato dal titolo:
        La resistenza ai social media riparte dal Fediverso e dai server ribelli

        Una ricostruzione di internet “dal basso” per combattere le aziende che mercificano i dati personali. Un libro(Server ribelli) teorizza il fediverso come campo base per l’attivismo digitale."

        Un'intervista che tocca tanti temi: attivismo digitale, ruolo delle leggi Ue rispetto alle grandi piattaforme, possibilità di uscire dalla logica dei social media per tornare a quella di social network. Tanti spunti.

        Ricordo che è in corso il CROWDFUNDING di Guerre di Rete. Se volete continuare a leggere la newsletter (in arrivo domenica) e articoli approfonditi come questo sosteneteci! Sul nostro sito trovate come farlo, ma anche che obiettivi abbiamo, come spenderemo i soldi, e le ricompense per i nostri sostenitori.
        https://www.guerredirete.it/la-resistenza-ai-social-media-riparte-dal-fediverso-e-dai-server-ribelli/

        Snow  :gnu: :tux: :debian:undefined Questo utente è esterno a questo forum
        Snow  :gnu: :tux: :debian:undefined Questo utente è esterno a questo forum
        Snow :gnu: :tux: :debian:
        scritto ultima modifica di snow@snowfan.masto.host
        #3

        @carolafrediani 🙏

        https://goto.casasnow.noho.st/@snow/statuses/01K435J90MT04VVDVTBQNQMYC4

        1 Risposta Ultima Risposta
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        • Snow  :gnu: :tux: :debian:undefined
          Snow :gnu: :tux: :debian:

          @carolafrediani 🙏

          https://goto.casasnow.noho.st/@snow/statuses/01K435J90MT04VVDVTBQNQMYC4

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        • Piero Bosioundefined
          Piero Bosio

          @carolafrediani
          Quando apri una istanza, oltre a tutte le difficoltà tecniche da affrontare, ti sembra di essere nel vuoto. Non c'è nessuno. Le timeline sono giustamente vuote, il deserto più completo. È una esperienza deludente, perché non c'è il cameriere (algoritmo) che ti porta da mangiare. Occorre capire che il cameriere sei tu e quindi c'è da fare uno sforzo nel cercare e preparare i pasti in base al proprio appetito. Nel Fediverso non si è serviti, ci si serve da soli.

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        • Carola Fredianiundefined
          Carola Frediani

          Quali sono i fattori che al momento ostacolano una larga adozione del Fediverso da parte degli utenti?

          “Credo che ci siano diversi fattori. Un primo elemento consiste nel fatto che il Fediverso è ancora poco conosciuto al grande pubblico e viene utilizzato per lo più dagli ‘addetti ai lavori’.
          Uno degli obiettivi che mi sono posta con questo libro consiste proprio nel far comprendere che esistono delle alternative ai social media commerciali; che queste piattaforme sono federate ed interoperabili e non contemplano logiche di monetizzazione dei dati degli utenti o pratiche di censura e sorveglianza, come avviene nei comuni social media.

          Il Fediverso offre, infatti, la possibilità di creare istanze gestite direttamente dagli utenti e che si basano sui principi (policy) e sugli interessi della community, formando un ecosistema digitale alternativo. Un altro elemento consiste nel fatto che la gestione di un server richiede competenze tecniche, tempo e risorse economiche che possono limitarne l’uso a coloro che non le possiedono: non tutti gli utenti, infatti, riescono a implementare o a gestire istanze nel lungo periodo.

          Un altro fattore che limita l’uso del Fediverso è la cultura che sta dietro i social network commerciali. Il famoso tasto ‘like’ di Facebook o il cuore che si riceve quando si pubblica una foto su Instagram o un video su TikTok provocano un effetto che si potrebbe definire ‘dopaminico’ nell’utente che lo riceve, facendogli vivere un’esperienza positiva che tenderà a ripetere, incrementando l’engagement sulla piattaforma.
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          #redhotcyber #hacking #cti #ai #online #it #cybercrime #cybersecurity #technology #news #cyberthreatintelligence #innovation #privacy

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          #gaming #news

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        @pierobosio@soc.bosio.info
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        • Redhotcyberundefined

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        • Piero Bosioundefined

          Ai cavalli, ai muli e agli asini si usa mettere i paraocchi.

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