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  • L’autunno mi abbatte, il sole cremoso, le foglie colorate, i petali in giro
    gigi17undefined gigi17

    L’autunno mi abbatte, il sole cremoso, le foglie colorate, i petali in giro.
    Solo alcune rose combattono.
    Mi fermo a guardare queste combattenti rosse, mi danno coraggio.
    Dietro casa, in una stradina alta, stretta con ville da signori, Pilar abbaia, rabbiosa. Altre cagnoline dietro recinti curati se la vorrebbero sbranare. Lei sta al gioco un po’ poi le manda al diavolo.
    Io stesso vivo incazzato perché sono vecchio, ma anche perché vedo un abbrutimento attorno inaspettato.
    Si sognava da ragazzi la rivoluzione e quasi mai significava sangue, al contrario avrebbe potuto essere una presa di potere per sfiducia verso quel vecchio, bigotto mondo.
    Certo erano anni fantastici vissuti a Padova, abitando Padova, studiando a Padova.
    C’era all’epoca una quantità di cinema incredibile. Da quelli delle prime visioni a quelli d’essai. Ho visto una valanga di film d’autore, talvolta incomprensibili, talvolta struggenti.
    Si erano sposati poi Renata, amica intima da sempre, e Mario, abbiamo abitato assieme un appartamentino di quasi periferia.
    Facevamo la spesa anche con i “buoni”. Mario era bravo, laurea in fisica due mesi a scuola, ma poi subito richiamato in università, rapidamente professore. Renata laurea in fisica e subito a insegnare. Io, tra politica e ARCI, alla fine sposato, laureato, scuole e tutto il resto.
    Loro due sono morti entrambi, giovani tutto sommato. Niente più cinema. Tutto finito.
    La domenica mattina, da sposato, andavo a casa loro per colazione, per parlare.
    Eravamo diventati tutti “per bene”, rigorosi, talvolta severi nei nostri lavori.
    Quando ho vinto la Presidenza, Renata già sola, mi abbracciò fortissimo stringendomi e io le sussurrai delle parole che la commossero.
    Cambiavo vita, ormai ero anch’io separato e in guerra. Ma la mia vita subiva allora una consapevolezza vitale.
    Il primo autunno da preside lo passai vicino a casa. Alberi gialli, cemento e grane.
    Renata si è ammalata. È morta nei giorni in cui facevo il presidente in una commissione d’esame.
    Per fortuna era appena scoppiata l’estate.

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