La liberazione degli ostaggi di Hamas è una buona notizia che porta umanità e sollievo in un contesto disumanizzante, un barlume di speranza per una inversione di rotta.

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@grabbi_it ti ripeto che basta guardare alla storia umana perchè non è il primo genocidio della storia e non sarebbe la prima riconciliazione, che però non può essere un "Volemose bbene e scordammoce o' passato" ma dev'essere basata sulal costruzione comune condivisa dai due popoli di una verità storica drammatica ma non più ignorabile, e sulla giustizia con l'individuazione delle responsabilità di tutti i soggetti coinvolti che hanno prolungato la catena di violenze.

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@gubi perfetto, solo che queste intenzioni non le vedo in nessun attore in gioco, tu si?

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@grabbi_it ci sono molte persone in entrambi i popoli pronte a uscire dalla faida per intelligenza e convenienza e non per buonismo o oblio.

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@gubi molte non significa a sufficienza, poi sono stufo di sentire israeliani che vogliono interrompere gli attacchi solo per salvare i 4 ostaggi che ancora sono prigionieri e/o per tentare di salvarsi la faccia dopo quello che hanno fatto. Troppo facile così, non devono “solo” cessare il fuoco per davvero e immediatamente, devono anche ritirarsi per sempre dai Territori Palestinesi occupati e risarcire almeno economicamente la popolazione superstite, tutto il resto sarebbe una presa per i fondelli. Anche si liberassero di bibi tutti o lor schieramenti politici (quindi il popolo) considerano i palestinesi (ed il resto del mondo) poco meno di bestie per cui non vedo proprio un gran motivo di sperare in altro che non sia la separazione netta di questi due popoli (preferibilmente mettendo gli israeliani su Marte)

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@grabbi_it la separazione è il primo passo, ma l'unico modo per essere sicuri di non subire violenza dal "nemico" è quello di affrontare un processo di riconciliazione, da qui non si scappa. Altrimenti sarà una pace fragile che rischia di crollare alla prima violenza dei coloni o al primo sasso lanciato dai colonizzati.

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@grabbi_it Non basta il cessate il fuoco, non basta il ritiro dell'occupante dai territori e dalle acque occupate, non basta una commissione di verità e riconciliazione per scrivere a quattro mani la storia di due popoli, non bastano i processi nelle corti internazionali, serve un cambiamento di mentalità e cultura nei due popoli per decostruire l'idea del nemico e iniziare un percorso di coesistenza come viatico alla collaborazione. Un progetto di pace per le generazioni a venire.