@giorgiosarto @informapirata @booboo Per me ci sono dei limiti che non si dovrebbero oltrepassare. Neanche nella comedy. Bambini e disabili cognitivi (insomma chi non si può difendere) anche nella comedy più irriverente, non dovrebbero essere toccati.
Puoi prendere in giro la morte, la malattia, tutte le cose negative di 'sto mondo, e prendere in giro LA MORTE non significa ridere di chi è morto. Sono cose diverse.
Ma dare della pu... a una neonata in un film al cinema che viene visto da giovanissimi, è una vigliaccata. E no, non si può neanche dire "lui sta esagerando e prende in giro la pedofilia". Quello è un film al cinema, la stand-up comedy è diversa.
Io da persona con disabilità sensoriale che ama la satira e l'ironia anche pesante, quando parlo di "limiti" non parlo di politicamente corretto o stronzate. Ma di parità nel trattamento fra comico e pubblico.
Un genitore di un bambino non riderà mai se gli dai della pu a sua figlia/o.
Una persona con disabilità cognitiva grave che ha bisogno di tutto, non riderà .
Un cieco non riderà se pubblichi UN MEME quindi UNA VIGNETTA sui ciechi. Però magari sulla stessa cosa raccontata come battuta o barzelletta, magari ride. E se non ride, ti risponde comunque a tono. C'è una differenza sostanziale tra "ridere di me" e "ridere CON me". E l'humor di Checco Zalone, possa piacere o no, secondo me questo lo ha capito.