Attenzione, guai anche nel fumettomondo francese !
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Attenzione, guai anche nel fumettomondo francese ! Moltɜ fumettistɜ stanno pensando di boicottare in massa il FIBD di Angoulême (per il ciclo: ciò che ammiro con occhi entusiasti in realtà nasconde magagne che ignoro).
Dal lato italiano si leva il solito coro "grandi francesi, dovremmo fare anche noi così". Però anche se facessimo come lɜ colleghɜ francesi, non funzionerebbe.
Anche se tuttɜ lɜ fumettistɜ boicottassero Lucca Comics, al festival resterebbero le serie TV, lɜ streamer, i games ->
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Attenzione, guai anche nel fumettomondo francese ! Moltɜ fumettistɜ stanno pensando di boicottare in massa il FIBD di Angoulême (per il ciclo: ciò che ammiro con occhi entusiasti in realtà nasconde magagne che ignoro).
Dal lato italiano si leva il solito coro "grandi francesi, dovremmo fare anche noi così". Però anche se facessimo come lɜ colleghɜ francesi, non funzionerebbe.
Anche se tuttɜ lɜ fumettistɜ boicottassero Lucca Comics, al festival resterebbero le serie TV, lɜ streamer, i games ->
@tridicomics Io, da utente, boicotto il #LuccaComics da 8 anni e me ne vado invece, negli stessi giorni, al Trieste Science + Fiction Festival a procurarmi un'overdose di buon cinema 🙂
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Attenzione, guai anche nel fumettomondo francese ! Moltɜ fumettistɜ stanno pensando di boicottare in massa il FIBD di Angoulême (per il ciclo: ciò che ammiro con occhi entusiasti in realtà nasconde magagne che ignoro).
Dal lato italiano si leva il solito coro "grandi francesi, dovremmo fare anche noi così". Però anche se facessimo come lɜ colleghɜ francesi, non funzionerebbe.
Anche se tuttɜ lɜ fumettistɜ boicottassero Lucca Comics, al festival resterebbero le serie TV, lɜ streamer, i games ->
(video e board), i gadget, le anteprime filmiche, i contest di cosplay, i bubble tea, la locura (intesa come la deroga di ogni pretesa reputazionale che, secondo me, è un grosso se non il principale motivo di attrattiva che resta al LC&G), i concerti di Cristina D'Avena, i Tik Tok, lɜ Vtubers, I PODCAST e i giochi di ruolo...
Senza il Fumetto (che non interessa a un paese così profondamente audiovisivo come l'Italia) il LC&G sopravviverebbe e funzionerebbe comunque.
Anzi, guardiamoci un ->
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(video e board), i gadget, le anteprime filmiche, i contest di cosplay, i bubble tea, la locura (intesa come la deroga di ogni pretesa reputazionale che, secondo me, è un grosso se non il principale motivo di attrattiva che resta al LC&G), i concerti di Cristina D'Avena, i Tik Tok, lɜ Vtubers, I PODCAST e i giochi di ruolo...
Senza il Fumetto (che non interessa a un paese così profondamente audiovisivo come l'Italia) il LC&G sopravviverebbe e funzionerebbe comunque.
Anzi, guardiamoci un ->
Po' in faccia. Non solo le fiere, ma anche il pubblico generale potrebbe benissimo fare a meno del Fumetto (e del Libro).
Ho sempre più l'impressione che fare fumetti serva più a dare un contentino allɜ autorɜ che vogliono vederli realizzati più che a produrre cose per il pubblico che comunque non li legge.
Non so altrove, ma sicuramente in Italia il pubblico preferisce essere agganciato passivamente dal fascino dello schermo piuttosto che investire il minimo sforzo attivo per trasformare ->
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Po' in faccia. Non solo le fiere, ma anche il pubblico generale potrebbe benissimo fare a meno del Fumetto (e del Libro).
Ho sempre più l'impressione che fare fumetti serva più a dare un contentino allɜ autorɜ che vogliono vederli realizzati più che a produrre cose per il pubblico che comunque non li legge.
Non so altrove, ma sicuramente in Italia il pubblico preferisce essere agganciato passivamente dal fascino dello schermo piuttosto che investire il minimo sforzo attivo per trasformare ->
Parole e disegni statici in informazione.
É qualcosa che nessunə nell'industria editoriale italiana sembra voler capire. Le case editrici si ostinano a moltiplicare esponenzialmente cataloghi per inflazionare a oltranza l'offerta... Ma non c'é domanda di cose da leggere, né a parole né a fumetti.
L'unica realtà che mi sembra intenzionata a giocare diversamente é Gigaciao (momento super lecchino) con un approccio multimediale organico (il "modello Sio" che da YT sprona e indirizza la platea ->
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Parole e disegni statici in informazione.
É qualcosa che nessunə nell'industria editoriale italiana sembra voler capire. Le case editrici si ostinano a moltiplicare esponenzialmente cataloghi per inflazionare a oltranza l'offerta... Ma non c'é domanda di cose da leggere, né a parole né a fumetti.
L'unica realtà che mi sembra intenzionata a giocare diversamente é Gigaciao (momento super lecchino) con un approccio multimediale organico (il "modello Sio" che da YT sprona e indirizza la platea ->
verso i fumetti digitali o cartacei che siano). Gigaciao lavora fuori dagli schemi classici facendo leva su fattori ibridi, spero che possa imporsi e fare tendenza... Ma se penso a cosa devono sostenere (la tiratura mensile assurda del Gigazine e il resto del catalogo) in un terreno poco fertile, ovvero il deserto letterario, sto male per loro e, a lungo andare, accarezzerei la tentazione di invertire il "modello Sio" (cioè declassare i prodotti in medium fumetto a mero trampolino per quelli ->
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verso i fumetti digitali o cartacei che siano). Gigaciao lavora fuori dagli schemi classici facendo leva su fattori ibridi, spero che possa imporsi e fare tendenza... Ma se penso a cosa devono sostenere (la tiratura mensile assurda del Gigazine e il resto del catalogo) in un terreno poco fertile, ovvero il deserto letterario, sto male per loro e, a lungo andare, accarezzerei la tentazione di invertire il "modello Sio" (cioè declassare i prodotti in medium fumetto a mero trampolino per quelli ->
Audiovisivi... Tradotto: rendere il Gigazine nient'altro che un oggetto accessorio alla promozione di cartoni animati fatti su Amazon, Netflix, Disney+ o chi per loro). Spero che quellɜ di Gigaciao non siano debolɜ e fallacɜ quanto potrebbe essere il sottoscritto.
Tutto questo per dire: chi fa Fumetto (maestranze ed editori) è così poco presente nel panorama culturale italiano (dominato egemonicamente dall'audiovisivo) che non potrebbe fare alcuna pressione sugli enti fieristici neanche con ->
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Audiovisivi... Tradotto: rendere il Gigazine nient'altro che un oggetto accessorio alla promozione di cartoni animati fatti su Amazon, Netflix, Disney+ o chi per loro). Spero che quellɜ di Gigaciao non siano debolɜ e fallacɜ quanto potrebbe essere il sottoscritto.
Tutto questo per dire: chi fa Fumetto (maestranze ed editori) è così poco presente nel panorama culturale italiano (dominato egemonicamente dall'audiovisivo) che non potrebbe fare alcuna pressione sugli enti fieristici neanche con ->
eventuali boicottaggi collettivi.
Siamo così marginali e futili nell'indotto dell'industria culturale che, di fronte a una nostra presa di posizione collettiva, gli eventi fieristici farebbero semplicemente spallucce e andrebbero avanti senza di noi!
"Hey cattiva Lucca Comics and Games! Se non corri ai ripari per [inserire magagna], allora disertiamo in massa l'artist alley!"
"Ma se non ho mai fatto un'artist alley? Cosa volete disertare? Guardate che servo più io a voi che voi a me!"
Fine.