Non solo per la privacy, è una pratica "tossica" per come abitua le persone a vivere le relazioni
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Non solo #privacy, è una pratica tossica per come abitua a vivere le #relazioni.
L'altro sempre più calcolato, previsto, controllato... sempre meno accolto nella sua unicità e imprevedibilità. Non stupisce poi l'incapacità a riconoscere e preservare la diversità, le emozioni e l'incertezza.«L’assenza non è forse, per chi ama, la più certa, la più efficace, la più viva, la più indistruttibile, la più fedele delle presenze?»
--[M. Proust]#social #salutementale
@cultura
https://www.punto-informatico.it/instagram-mappa-amici-italia-come-funziona/ -
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Non solo #privacy, è una pratica tossica per come abitua a vivere le #relazioni.
L'altro sempre più calcolato, previsto, controllato... sempre meno accolto nella sua unicità e imprevedibilità. Non stupisce poi l'incapacità a riconoscere e preservare la diversità, le emozioni e l'incertezza.«L’assenza non è forse, per chi ama, la più certa, la più efficace, la più viva, la più indistruttibile, la più fedele delle presenze?»
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Non solo #privacy, è una pratica tossica per come abitua a vivere le #relazioni.
L'altro sempre più calcolato, previsto, controllato... sempre meno accolto nella sua unicità e imprevedibilità. Non stupisce poi l'incapacità a riconoscere e preservare la diversità, le emozioni e l'incertezza.«L’assenza non è forse, per chi ama, la più certa, la più efficace, la più viva, la più indistruttibile, la più fedele delle presenze?»
--[M. Proust]#social #salutementale
@cultura
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@liberotoncello @cultura è nella logica di questi social. Devono inventarsi continuamente qualcosa per non fare annoiare gli iscritti, trattenere account e fare in modo che passino più tempo possibile collegati a generare dati.
Questa app è studiata a tavolino proprio per sfruttare l'intolleranza al vuoto di cui soffrono ormai quasi tutti. I momenti in cui sei solə sono i momenti migliori per gli algoritmi che sfruttano quella vulnerabilità (hacking mentale)Consiglio (almeno) queste letture:
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@liberotoncello @cultura è nella logica di questi social. Devono inventarsi continuamente qualcosa per non fare annoiare gli iscritti, trattenere account e fare in modo che passino più tempo possibile collegati a generare dati.
Questa app è studiata a tavolino proprio per sfruttare l'intolleranza al vuoto di cui soffrono ormai quasi tutti. I momenti in cui sei solə sono i momenti migliori per gli algoritmi che sfruttano quella vulnerabilità (hacking mentale)Consiglio (almeno) queste letture:
@liberotoncello @cultura L'incapacità di sostenere il vuoto è condizione emotiva sempre più frequente, accompagnata da ansia, inautenticità, incertezza, indecisione (ruoli, professioni, coinvolgimenti affettivi…)
Nell'assenza di una Alterità, personale o impersonale che sia, le esperienze di sé si fanno più incerte e rarefatte, si fatica a distinguere e riconoscere altre emozioni.
Incontrare i #dispositivi e i #social in queste condizioni emotive espone a manipolazione, è qui che operano le app. -
@liberotoncello @cultura L'incapacità di sostenere il vuoto è condizione emotiva sempre più frequente, accompagnata da ansia, inautenticità, incertezza, indecisione (ruoli, professioni, coinvolgimenti affettivi…)
Nell'assenza di una Alterità, personale o impersonale che sia, le esperienze di sé si fanno più incerte e rarefatte, si fatica a distinguere e riconoscere altre emozioni.
Incontrare i #dispositivi e i #social in queste condizioni emotive espone a manipolazione, è qui che operano le app. -
@liberotoncello silenzio e solitudine non sono necessariamente il vuoto, condizione emotiva più devastante. Può nascere dalla solitudine e dal silenzio ma arriva a una condizione in cui si fa fatica a recuperare il senso di esistenza, d'identità e proprietà dell'esperienza. Situazione molto difficile da sostenere, per questo è quella più sfruttata da chi progetta contesti digitali orientati a predare quanti più dati possibile: meglio un'alterità simulata (nel dispositivo) che il vuoto.