Le invasioni ricorrenti (mongoli, svedesi, polacchi, francesi, tedeschi), la vastità geografica difficile da difendere, la percezione costante di minaccia esterna hanno reso la guerra non un’eccezione, ma una condizione strutturale della storia russa. E questo, è una delle tesi del libro, spiegherebbe la spinta storica all’espansione territoriale e la convinzione che la difesa passi spesso attraverso l’attacco preventivo