Le prime notti fredde, le prime nebbie autunnali mi cambiano l’umore, e non in peggio.

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Le prime notti fredde, le prime nebbie autunnali mi cambiano l’umore, e non in peggio. Si tende a una vita più domestica e riparata, si cominciano a cucinare i piatti più elaborati tipici dell’inverno, i bolliti, i risotti, i minestroni. I cibi freschi e leggeri dell’estate, tanto quanto i vestiti, lasciano il passo a cose più spesse, più strutturate, più sapide. Ci si copre, ci si rintana, ci si protegge.

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. Si guarda fuori pensando (tal quale l’uomo delle caverne, che in fin dei conti è solo nostro nonno alla ennesima): che fortuna essere al riparo. E al caldo, con il fuoco (e forme più tecnologiche di riscaldamento) che ci custodisce, e noi per questo lo custodiamo. La differenza tra interno ed esterno diventa molto più rilevante rispetto a quando fa caldo e la luce sembra non finire mai. Ogni casa – quando arriva l’inverno – è un focolare che si oppone al buio.
M.Serra

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@eccosilvia voglia di uscire zero ... mi incellerei sino a marzo 🤔

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@comandante_virgola
Io amo uscire, anche col buio che avanza, anche col freddo.
Per poi assaporare il piacere di rientrare a casa.
In primavera, invece, mi vien di ripararmi dalla luce, dal caldo, dal troppo movimento.
Bastian cüntrari 🙂