Pare che il nuovo ambientalismo sia fare l'albero di natale con l'albero vero
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@ju io ho l'albero di quando andavo alle superiori. Magari un po' spelacchiato, ma regge da oltre trent'anni. Sono trenta alberi veri non ammazzati o, almeno, non visti deperire accanto al termosifone.
Faccio bene? Faccio male? Non lo so, ma a me l'albero di Natale piace e lo addobbo.
Ogni anno salta fuori sta diatriba su cosa sia più ecologico, più sostenibile, più etico e ogni anno penso che ciascunə dovrebbe agire secondo coscienza, senza bisticciare sulle scelte altrui.@LaVi
ma sì, ma infatti, alla fine è comunque un compromesso.
(Mi azzardo a suggerire che è meglio non piantare nuovi abeti rossi in pianura perchè poi soffrono il caldo, ecco.) -
@LaVi
ma sì, ma infatti, alla fine è comunque un compromesso.
(Mi azzardo a suggerire che è meglio non piantare nuovi abeti rossi in pianura perchè poi soffrono il caldo, ecco.)@ju @LaVi io avevo letto che per essere davvero ecologico, l'albero di plastica va usato per almeno 10-15 anni. E quindi continuiamo a usare l'albero piccolo e un po' spelacchiato che avevo comprato quando non potevamo permetterci nulla di meglio. Vivendo in appartamento l'albero vero mi pare insensato, anche se poi non è che si abbattono foreste, sono alberelli coltivati nei vivai apposta per Natale.
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@ju @LaVi io avevo letto che per essere davvero ecologico, l'albero di plastica va usato per almeno 10-15 anni. E quindi continuiamo a usare l'albero piccolo e un po' spelacchiato che avevo comprato quando non potevamo permetterci nulla di meglio. Vivendo in appartamento l'albero vero mi pare insensato, anche se poi non è che si abbattono foreste, sono alberelli coltivati nei vivai apposta per Natale.
@Ann_in_a
mah...l'albero di plastica, specie se vecchiotto, perde microplastica...e non se ne esce.
Se proprio dovessi consigliare qualcosa di ecologico da tenere in casa, mi piacciono quegli "abeti" finti fatti con la legna secca raccolta in giro e messa su a forma di abete, non so se hai presente...
...solo che bisogna farseli da sè, altrimenti li puoi comprare ma se li compri costano un capitale perchè fanno tanto radical chic!
@LaVi -
undefined oblomov@sociale.network shared this topic
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Pare che il nuovo ambientalismo sia fare l'albero di natale con l'albero vero.
Ieri l'ambientalismo vecchio era fare l'albero di plastica perchè non bisogna tagliare le foreste.
Nel dubbio io appendo le lucine alla pergola.
p.s.
poi non si contano i pecci (picea abies, abete rosso) piantati in posti improbabili e poi cresciuti troppissimo, caduti facendo danni o generalmente morti male perchè negli anni sessanta era bello piantare l'alberello di natale nel giardinetto della villetta.@ju non ti dico i danni che hanno fatto questi ex-alberi di natale a casa nostra. E tanti altri alberi piantati negli anni '80 dalla precedente proprietaria che, diventati grandi, hanno messo in pericolo le persone. Quando "attenzionammo" un pino marittimo, il giardiniere si appoggiò a metà altezza e l'albero, alto dieci metri, si mosse, staccandosi praticamente da terra. A bordo strada...
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@ju non ti dico i danni che hanno fatto questi ex-alberi di natale a casa nostra. E tanti altri alberi piantati negli anni '80 dalla precedente proprietaria che, diventati grandi, hanno messo in pericolo le persone. Quando "attenzionammo" un pino marittimo, il giardiniere si appoggiò a metà altezza e l'albero, alto dieci metri, si mosse, staccandosi praticamente da terra. A bordo strada...
@stefano
Anche qui in giardino ne avevo due, uno alto quasi 15 metri, pronti a cadere sul cavo elettrico che porta corrente ai lampioni in strada, m'è dispiaciuto un po', ma li ho fatti tagliare. -
@stefano
Anche qui in giardino ne avevo due, uno alto quasi 15 metri, pronti a cadere sul cavo elettrico che porta corrente ai lampioni in strada, m'è dispiaciuto un po', ma li ho fatti tagliare.Alcune varietà di abeti hanno un apparato radicale molto superficiale: ho visto piante di una trentina di metri rovesciate dal vento, e le radici esposte scendevano sì e no per tre metri.
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@GustavinoBevilacqua @ju esatto. E la bassa pianura padana non è certo il loro habitat naturale
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Pare che il nuovo ambientalismo sia fare l'albero di natale con l'albero vero.
Ieri l'ambientalismo vecchio era fare l'albero di plastica perchè non bisogna tagliare le foreste.
Nel dubbio io appendo le lucine alla pergola.
p.s.
poi non si contano i pecci (picea abies, abete rosso) piantati in posti improbabili e poi cresciuti troppissimo, caduti facendo danni o generalmente morti male perchè negli anni sessanta era bello piantare l'alberello di natale nel giardinetto della villetta.@ju ecco, qui abbiamo messo le luci lungo la ringhiera del balcone :)
(in casa c'è il presepe, anzi, tecnicamente più di uno, perché ci sono i due piccolini che ci han regalato e son bellini e non sapendo quale usare di anno in anno, nel dubbio ne mettiamo uno per locale)
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@GustavinoBevilacqua @ju @stefano al Circeo avevamo dei pini l'ultimo dei quali era diventato gigantesco (e molto molto bello), e con molto dispiacere lo abbiamo dovuto tagliare perché le tempeste sempre più frequenti e forti lo scuotevano in modo preoccupante e minacciava la casa e anche quella del vicino
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@GustavinoBevilacqua @ju @stefano al Circeo avevamo dei pini l'ultimo dei quali era diventato gigantesco (e molto molto bello), e con molto dispiacere lo abbiamo dovuto tagliare perché le tempeste sempre più frequenti e forti lo scuotevano in modo preoccupante e minacciava la casa e anche quella del vicino
@GustavinoBevilacqua @ju @stefano invece l'albero di natale (noi ne abbiamo uno di plastica e metallo, vecchissimo) un anno lo abbiamo fatto prendendo un foglio di carta da disegno 100x70 cm e disegnandocelo sopra. Ma i parenti in visita disapprovavano, e l'anno dopo di nuovo lo stupidissimo albero di plastica. Quest'anno ancora sta nella scatola, ma temo proprio che lo si farà :-(
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Pare che il nuovo ambientalismo sia fare l'albero di natale con l'albero vero.
Ieri l'ambientalismo vecchio era fare l'albero di plastica perchè non bisogna tagliare le foreste.
Nel dubbio io appendo le lucine alla pergola.
p.s.
poi non si contano i pecci (picea abies, abete rosso) piantati in posti improbabili e poi cresciuti troppissimo, caduti facendo danni o generalmente morti male perchè negli anni sessanta era bello piantare l'alberello di natale nel giardinetto della villetta.@ju Così come il computer più sicuro è il computer spento, allora l'albero di Natale più ecologico e l'albero non fatto.
A parte tutto, io ho un albero con la fibra che ho addobbato una volta sola. Ogni anno lo tiro fuori già pronto e via.
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@Ann_in_a
mah...l'albero di plastica, specie se vecchiotto, perde microplastica...e non se ne esce.
Se proprio dovessi consigliare qualcosa di ecologico da tenere in casa, mi piacciono quegli "abeti" finti fatti con la legna secca raccolta in giro e messa su a forma di abete, non so se hai presente...
...solo che bisogna farseli da sè, altrimenti li puoi comprare ma se li compri costano un capitale perchè fanno tanto radical chic!
@LaVi@ju @Ann_in_a @LaVi si ma tanto le microplastiche ormai le abbiamo nel sangue e nei testicoli quindi fanculo, se l'albero di plastica ce l'hai lo uso finché non è tutto ridotto in microplastiche. Ovviamente se non ce l'hai ti cerchi qualcosa di piú ecologico.
(30 anni di albero di plastica REPRESENT! ✋ )
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@ju @Ann_in_a @LaVi si ma tanto le microplastiche ormai le abbiamo nel sangue e nei testicoli quindi fanculo, se l'albero di plastica ce l'hai lo uso finché non è tutto ridotto in microplastiche. Ovviamente se non ce l'hai ti cerchi qualcosa di piú ecologico.
(30 anni di albero di plastica REPRESENT! ✋ )
@oblomov
in realtà io un po' rosico perché l'albero in casa non lo posso fare...cioè potrei ma poi sai quanto ci si diverte Luna?
Da che son qui l'ho fatto una volta sola, quando il vecchio gatto Mocio, il primo gatto, non aveva ancora un anno.
L'albero (di plastica) è stato prontamente abbattuto il giorno stesso, poi messo in soffitta ed è ancora là.
@Ann_in_a @LaVi -
@oblomov
in realtà io un po' rosico perché l'albero in casa non lo posso fare...cioè potrei ma poi sai quanto ci si diverte Luna?
Da che son qui l'ho fatto una volta sola, quando il vecchio gatto Mocio, il primo gatto, non aveva ancora un anno.
L'albero (di plastica) è stato prontamente abbattuto il giorno stesso, poi messo in soffitta ed è ancora là.
@Ann_in_a @LaVi
Gli ultimi otto messaggi ricevuti dalla Federazione
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I pensieri
poesie di Marchino
marzo 1980
Faenza
usate nei "proclami del re"
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New post: a real-world look at how Fedify uses LogTape for logging.
Covers hierarchical categories, implicit contexts for request tracing, and why “silent by default” matters for library authors.
https://hackers.pub/@hongminhee/2025/logtape-fedify-case-study
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Molto interessante,
ho collegato un cavo di rete tra data port e il PC con Linux Mint
Nel gestore applicazioni c'è APCUPSD
Che ho installato
Adesso che faccio?
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When I started building Fedify, an ActivityPub server framework, I ran into a problem that surprised me: I couldn't figure out how to add logging.
Not because logging is hard—there are dozens of mature logging libraries for JavaScript. The problem was that they're primarily designed for applications, not for libraries that want to stay unobtrusive.
I wrote about this a few months ago, and the response was modest—some interest, some skepticism, and quite a bit of debate about whether the post was AI-generated. I'll be honest: English isn't my first language, so I use LLMs to polish my writing. But the ideas and technical content are mine.
Several readers wanted to see a real-world example rather than theory.
The problem: existing loggers assume you're building an appFedify helps developers build federated social applications using the ActivityPub protocol. If you've ever worked with federation, you know debugging can be painful. When an activity fails to deliver, you need to answer questions like:
Did the HTTP request actually go out? Was the signature generated correctly? Did the remote server reject it? Why? Was there a problem parsing the response?These questions span multiple subsystems: HTTP handling, cryptographic signatures, JSON-LD processing, queue management, and more. Without good logging, debugging turns into guesswork.
But here's the dilemma I faced as a library author: if I add verbose logging to help with debugging, I risk annoying users who don't want their console cluttered with Fedify's internal chatter. If I stay silent, users struggle to diagnose issues.
I looked at the existing options. With winston or Pino, I would have to either:
Configure a logger inside Fedify (imposing my choices on users), or Ask users to pass a logger instance to Fedify (adding boilerplate)There's also debug, which is designed for this use case. But it doesn't give you structured, level-based logs that ops teams expect—and it relies on environment variables, which some runtimes like Deno restrict by default for security reasons.
None of these felt right. So I built LogTape—a logging library designed from the ground up for library authors. And Fedify became its first real user.
The solution: hierarchical categories with zero default outputThe key insight was simple: a library should be able to log without producing any output unless the application developer explicitly enables it.
Fedify uses LogTape's hierarchical category system to give users fine-grained control over what they see. Here's how the categories are organized:
Category What it logs ["fedify"] Everything from the library ["fedify", "federation", "inbox"] Incoming activities ["fedify", "federation", "outbox"] Outgoing activities ["fedify", "federation", "http"] HTTP requests and responses ["fedify", "sig", "http"] HTTP Signature operations ["fedify", "sig", "ld"] Linked Data Signature operations ["fedify", "sig", "key"] Key generation and retrieval ["fedify", "runtime", "docloader"] JSON-LD document loading ["fedify", "webfinger", "lookup"] WebFinger resource lookups…and about a dozen more. Each category corresponds to a distinct subsystem.
This means a user can configure logging like this:
await configure({ sinks: { console: getConsoleSink() }, loggers: [ // Show errors from all of Fedify { category: "fedify", sinks: ["console"], lowestLevel: "error" }, // But show debug info for inbox processing specifically { category: ["fedify", "federation", "inbox"], sinks: ["console"], lowestLevel: "debug" }, ], });When something goes wrong with incoming activities, they get detailed logs for that subsystem while keeping everything else quiet. No code changes required—just configuration.
Request tracing with implicit contextsThe hierarchical categories solved the filtering problem, but there was another challenge: correlating logs across async boundaries.
In a federated system, a single user action might trigger a cascade of operations: fetch a remote actor, verify their signature, process the activity, fan out to followers, and so on. When something fails, you need to correlate all the log entries for that specific request.
Fedify uses LogTape's implicit context feature to automatically tag every log entry with a requestId:
await configure({ sinks: { file: getFileSink("fedify.jsonl", { formatter: jsonLinesFormatter }) }, loggers: [ { category: "fedify", sinks: ["file"], lowestLevel: "info" }, ], contextLocalStorage: new AsyncLocalStorage(), // Enables implicit contexts });With this configuration, every log entry automatically includes a requestId property. When you need to debug a specific request, you can filter your logs:
jq 'select(.properties.requestId == "abc-123")' fedify.jsonlAnd you'll see every log entry from that request—across all subsystems, all in order. No manual correlation needed.
The requestId is derived from standard headers when available (X-Request-Id, Traceparent, etc.), so it integrates naturally with existing observability infrastructure.
What users actually seeSo what does all this configuration actually mean for someone using Fedify?
If a Fedify user doesn't configure LogTape at all, they see nothing. No warnings about missing configuration, no default output, and minimal performance overhead—the logging calls are essentially no-ops.
For basic visibility, they can enable error-level logging for all of Fedify with three lines of configuration. When debugging a specific issue, they can enable debug-level logging for just the relevant subsystem.
And if they're running in production with serious observability requirements, they can pipe structured JSON logs to their monitoring system with request correlation built in.
The same library code supports all these scenarios—whether the user is running on Node.js, Deno, Bun, or edge functions, without extra polyfills or shims. The user decides what they need.
Lessons learnedBuilding Fedify with LogTape taught me a few things:
Design your categories early. The hierarchical structure should reflect how users will actually want to filter logs. I organized Fedify's categories around subsystems that users might need to debug independently.
Use structured logging. Properties like requestId, activityId, and actorId are far more useful than string interpolation when you need to analyze logs programmatically.
Implicit contexts turned out to be more useful than I expected. Being able to correlate logs across async boundaries without passing context manually made debugging distributed operations much easier. When a user reports that activity delivery failed, I can give them a single jq command to extract everything relevant.
Trust your users. Some library authors worry about exposing too much internal detail through logs. I've found the opposite—users appreciate being able to see what's happening when they need to. The key is making it opt-in.
Try it yourselfIf you're building a library and struggling with the logging question—how much to log, how to give users control, how to avoid being noisy—I'd encourage you to look at how Fedify does it.
The Fedify logging documentation explains everything in detail. And if you want to understand the philosophy behind LogTape's design, my earlier post covers that.
LogTape isn't trying to replace winston or Pino for application developers who are happy with those tools. It fills a different gap: logging for libraries that want to stay out of the way until users need them. If that's what you're looking for, it might be a better fit than the usual app-centric loggers.
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This post did not contain any content.
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Voglio un robot.
Non mi interessa che balli la lambada.
Non mi interessa che diriga un'orchestra filarmonica.
Non mi interessa che possa fare attività mineraria nella fascia degli asteroidi andandoci con la Lambretta.
Mi basta che accenda la stufa (come sapeva fare qualsiasi contadinә analfabeta dell'epoca di Carlo Magno) e che la mantenga accesa aggiungendo legna al momento opportuno.
Chiedo troppo?
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Since yesterday my server has again been getting absolutely obliterated by AI scrapers. This time, though, load is below 1, but I'm getting up to 10 requests a second and all of my Apache workers are in state "R". "apachectl restart" fixes it... for a while.
What levers do I have to pull on this? E.g. maybe it would be sensible to drop connections if they stay in "R" for more than a couple seconds?
This 12 year old post suggests some sysctl.conf changes, but I have...
