Possibile che in italia un farmacista su un farmaco antidolorifico non capisca neppure che il piano terapeutico contenga il dosaggio massimo, ma poi a seconda dei dolori del momento, una persona possa trovare utile anche di un dosaggio più basso?
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Possibile che in italia un farmacista su un farmaco antidolorifico non capisca neppure che il piano terapeutico contenga il dosaggio massimo, ma poi a seconda dei dolori del momento, una persona possa trovare utile anche di un dosaggio più basso? E che si cerchi di usare sempre il dosaggio più basso possibile? Siamo in una civiltà di cretini. Sembra che questo di medicina non capiscano alcunché e che si limitino a fare dei magazzinieri. Forse dovrebbe toccare a tutto una persona malata da accudire e magari dopo capiscono come funziona il dolore.
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Possibile che in italia un farmacista su un farmaco antidolorifico non capisca neppure che il piano terapeutico contenga il dosaggio massimo, ma poi a seconda dei dolori del momento, una persona possa trovare utile anche di un dosaggio più basso? E che si cerchi di usare sempre il dosaggio più basso possibile? Siamo in una civiltà di cretini. Sembra che questo di medicina non capiscano alcunché e che si limitino a fare dei magazzinieri. Forse dovrebbe toccare a tutto una persona malata da accudire e magari dopo capiscono come funziona il dolore.
@simona teoricamente il farmacista non dovrebbe sindacare sul piano terapeutico prescritto dal medico, ma limitarsi a fornirti il farmaco. Al massimo darti indicazioni sulla somministrazione.
Cmq quando a mia mamma, nei suoi ultimi giorni di vita, la dottoressa aveva prescritto i cerotti da Fentanil, le aveva prescritto quelli a dosaggio più basso (da 25), dicendomi che se vedevo che non fosse stato sufficiente di metterne 2 ogni volta. Magari il farmacista ti sta consigliando qualcosa di simile