Fratm mi ha girato questo articolo, EH EH EH CHE DIRE
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Fratm mi ha girato questo articolo, EH EH EH CHE DIRE
"Nella filiera del libro, questa mancata costruzione di un «noi» fatto di lavoratori e lavoratrici – cosa che vale anche quando si è autore o autrice – ha portato nei decenni a una vera e propria «magia nera»: abbiamo interiorizzato le lagne degli editori che ripetono «Non ci sono i soldi», «Sono le regole della distribuzione», «La sovrapproduzione ci schiaccia», «È colpa del pubblico che non legge abbastanza»; e abbiamo permesso che il loro malessere si mescolasse al nostro producendo uno stallo micidiale. Se stiamo male tutti, e siamo tutti sulla stessa barca, che rimane da fare?
L’alternativa è credere che sia giusto essere pagati meno perché il datore di lavoro/committente ha temporaneamente qualche occasione in meno per arricchirsi."
https://jacobinitalia.it/sfruttamento-editoriale-il-personale-e-il-politico/
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Fratm mi ha girato questo articolo, EH EH EH CHE DIRE
"Nella filiera del libro, questa mancata costruzione di un «noi» fatto di lavoratori e lavoratrici – cosa che vale anche quando si è autore o autrice – ha portato nei decenni a una vera e propria «magia nera»: abbiamo interiorizzato le lagne degli editori che ripetono «Non ci sono i soldi», «Sono le regole della distribuzione», «La sovrapproduzione ci schiaccia», «È colpa del pubblico che non legge abbastanza»; e abbiamo permesso che il loro malessere si mescolasse al nostro producendo uno stallo micidiale. Se stiamo male tutti, e siamo tutti sulla stessa barca, che rimane da fare?
L’alternativa è credere che sia giusto essere pagati meno perché il datore di lavoro/committente ha temporaneamente qualche occasione in meno per arricchirsi."
https://jacobinitalia.it/sfruttamento-editoriale-il-personale-e-il-politico/
Andando oltre le oscillazioni di qualche decina di milioni di euro, in un mercato che vale più di tre miliardi, è evidente che nel nostro paese le case editrici possono contare su un habitat molto favorevole: nessun limite vincolante alla riduzione dei compensi per le collaborazioni esterne; abusi endemici dello strumento dello stage; un florilegio di inquadramenti su cui giocare al ribasso sui diritti; tutela del diritto d’autore ignorato senza nessuna conseguenza; e così via.
Un contesto ideale, un vivaio a temperatura e umidità controllate, nel quale i grandi gruppi prosperano e le piccole e medie realtà tirano avanti nonostante notevoli dosi di dilettantismo.
Un sistema che, alla faccia di chi continua a ripetere il contrario, è molto sostenibile, anzi, resiliente. Peccato che lo sia sulle spalle di chi lavora.EHEHEH
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