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Hello everyone,Yesterday I received less than $100.

Pianificato Fissato Bloccato Spostato Senza categoria
gazapalestinemutualaidgenocide
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    Joy
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    #1

    Hello everyone,
    Yesterday I received less than $100. I want to secure my family's long-term needs so I can focus on others..
    (donate and push my campaign these days).
    Can we make it $1,000 this week?
    As you all know, the conditions here are very bad. I belong to all the people here, and everyone here needs you by their side.

    https://www.chuffed.org/project/evacuate-joy
    #gaza #palestine #mutualaid #genocide

    1 Risposta Ultima Risposta
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    • Majden 🍉🎨🕊👠undefined Majden 🍉🎨🕊👠 ha condiviso questa discussione
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    Gli ultimi otto messaggi ricevuti dalla Federazione
    • Maurizio Delladio :linuxmint:undefined
      Maurizio Delladio :linuxmint:

      Marco Travaglio - In che stato https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-marco_travaglio__in_che_stato/39602_62768/

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    • Elena ``of Valhalla''undefined
      Elena ``of Valhalla''

      @Yaku mannò, ti starà scrutando come se tu fossi Portatore Di Croccantini

      sempre una fonte di cibo, ma da tenere in vita, altrimenti non funziona più :D

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    • Francesco Tonioloundefined
      Francesco Toniolo

      @LaVi "I treni potrebbero essere interrotti a sorpresa".
      Non è quello che succede già tutti i giorni quando li cancellano all'improvviso?
      (commento ironico, ma solo fino a un certo punto)

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    • Kara Goldfinchundefined
      Kara Goldfinch

      @GlasWolf @losttourist @oblomov @miffyhelen @FourT4 Here's one I love:
      What If English Were Phonetically consistent
      https://youtube.com/watch?v=A8zWWp0akUU

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    • Yaku 🐗undefined
      Yaku 🐗

      Tra le fronde del melograno la gatta Belfagor mi scruta come se fossi un piccolo roditore.
      E io mi sento un tantino in soggezione.
      #catsofmastodon

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    • Redhotcyberundefined
      Redhotcyber

      Blade Runner aveva già previsto il deepfake! Le lezioni cyber dai classici del cinema

      📌 Link all'articolo : https://www.redhotcyber.com/post/blade-runner-aveva-gia-previsto-il-deepfake-le-lezioni-cyber-dai-classici-del-cinema/

      #redhotcyber #hacking #cti #ai #online #it #cybercrime #cybersecurity #technology #news #cyberthreatintelligence #innovation #privacy

      per saperne di più

    • Stefano Marinelliundefined
      Stefano Marinelli

      @ReflectsLight I'm glad you smiled! That was the purpose of this photo 😉

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    • Cybersecurity & cyberwarfareundefined
      Cybersecurity & cyberwarfare

      Blade Runner aveva già previsto il deepfake! Le lezioni cyber dai classici del cinema

      “L’arte è lo specchio che riflette l’anima di chi la osserva.”Questa citazione, che racchiude l’essenza della nostra esperienza con il cinema, assume un significato cruciale quando si parla di cybersecurity.

      Il film “Her” (2013) di Spike Jonze è l’esempio più emblematico di questa dinamica.

      La relazione del protagonista, Theodore Twombly, con il sistema operativo Samantha non è un film sull’intelligenza artificiale, ma sulla vulnerabilità umana nell’era della connessione digitale. Theodore si fida ciecamente di Samantha, le apre la sua vita e le affida le sue emozioni più intime.

      Questa fiducia assoluta, pur emotivamente comprensibile, riflette un rischio concreto: la nostra crescente disponibilità a concedere accesso a ogni aspetto della nostra vita a sistemi digitali. La storia di Theodore non è solo una metafora della solitudine, ma un avvertimento sui rischi del phishing evoluto.

      Immagina un’IA addestrata a imitare la voce di un tuo familiare o partner, capace di sfruttare le tue vulnerabilità emotive per estorcerti dati sensibili o denaro. La vera minaccia non è l’algoritmo, ma la nostra vulnerabilità psicologica che l’algoritmo impara a sfruttare.

      Lezioni di autenticità in un mondo di deepfake


      L’IA cinematografica è un potente catalizzatore per la nostra evoluzione interiore e per la nostra consapevolezza di sicurezza. Ogni volta che un androide o un sistema operativo si interroga sulla sua esistenza, ci costringe a fare lo stesso. E così facendo, ci invita a chiederci: come possiamo distinguere il vero dal falso in un’era di deepfake e intelligenza artificiale generativa?

      Prendiamo, per esempio, il celebre monologo di Roy Batty in “Blade Runner” (1982). Le sue parole, “Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare” non sono solo un grido straziante di un replicante, ma una riflessione sulla percezione della realtà.

      La difficoltà di distinguere i replicanti dagli umani è la metafora perfetta per la minaccia del deepfake video e audio. Come facciamo a sapere che la videochiamata del nostro CEO è autentica e non un’immagine generata dall’IA per una truffa? Roy Batty è il precursore di una minaccia che mette in discussione l’autenticità di ogni contenuto che consumiamo online.

      Questa dinamica si ritrova innumerevoli volte, ad esempio:

      “A.I. – Intelligenza Artificiale” (2001): il piccolo David, con il suo desiderio insopprimibile di essere amato, non è altro che la nostra proiezione più profonda. La sua ricerca di una madre riflette il nostro bisogno di connessione e accettazione, rendendoci bersagli perfetti per attacchi di ingegneria sociale che sfruttano le nostre emozioni per ottenere l’accesso ai nostri sistemi.“2001: Odissea nello Spazio” (1968): HAL 9000, l’intelligenza artificiale della nave, si ribella. La sua ribellione non è solo un difetto tecnico, ma l’incubo di ogni professionista della sicurezza: un sistema autonomo che diventa ostile. La storia di HAL è un monito sul rischio di delegare troppa autonomia a sistemi non pienamente prevedibili e un monito sull’importanza di protocolli di sicurezza e di backup per prevenire una presa di controllo da parte di un’intelligenza artificiale.


      Lezioni di sicurezza dal cinema


      Come un vero coach, l’IA cinematografica non ci dà risposte, ma ci fa le domande giuste.

      Ci invita a smantellare le nostre difese e ad abbracciare la nostra autenticità, che in un’ottica di cybersecurity significa:

      Abbracciare la vulnerabilità: in un mondo dove gli algoritmi mirano alla perfezione, la nostra capacità di riconoscere le nostre vulnerabilità emotive e digitali diventa la nostra prima linea di difesa. Theodore in “Her” è vulnerabile, goffo, emotivamente fragile. E proprio in questa fragilità trova la sua via per la crescita e, idealmente, per una maggiore consapevolezza.Coltivare il senso critico: l’IA può processare miliardi di dati in un secondo, ma non può distinguere l’autenticità emotiva di una relazione umana. Il nostro superpotere non è la velocità, ma la lentezza con cui analizziamo le informazioni e valutiamo le fonti.Sviluppare l’intelligenza relazionale: in un’epoca di assistenti virtuali e social network, l’autentica connessione umana sta diventando un bene raro. L’IA cinematografica ci mostra il rischio della disconnessione, ma anche l’urgenza di ricostruire ponti. Il film “Her” culmina con Theodore che si riconnette con un’amica umana, Amy. È un ritorno all’umanità che ci insegna come la vera salvezza, anche in un contesto di sicurezza, non risieda nella fuga, ma nella verifica, nel confronto con gli altri e nella costruzione di reti di fiducia solide.


      Coach’s Corner


      In un mondo dove l’IA può imitare la voce e il volto, quale è il primo passo che possiamo fare per distinguere il vero dal falso e non cadere in una trappola?Se i film ci hanno mostrato che il pericolo non sono le macchine, ma la nostra fiducia in loro, come possiamo proteggere i nostri dati e noi stessi ora che l’intelligenza artificiale può imitare alla perfezione una persona?

      L'articolo Blade Runner aveva già previsto il deepfake! Le lezioni cyber dai classici del cinema proviene da il blog della sicurezza informatica.

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      Hello fediverse!

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      !!!!

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      Hi folks.

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