Non sono tipa da podcast.
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Non sono tipa da podcast. Nove su dieci mi annoiano dopo due-tre minuti.
Ma.
Ma c'è quell'uno su dieci che fa la differenza.
E le robe che spaccia @kenobit fanno sicuramente parte di questa differenza.Ad esempio, old but gold, questo https://podcast.kenobit.it/@NuovoBarettoUtopia/episodes/episodio-10-tea-fonzi-e-kenobit-parlano-di-arte-patrimonio-collettivo-e-atti-artistici-di-protesta
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undefined kenobit@livellosegreto.it shared this topic
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Non sono tipa da podcast. Nove su dieci mi annoiano dopo due-tre minuti.
Ma.
Ma c'è quell'uno su dieci che fa la differenza.
E le robe che spaccia @kenobit fanno sicuramente parte di questa differenza.Ad esempio, old but gold, questo https://podcast.kenobit.it/@NuovoBarettoUtopia/episodes/episodio-10-tea-fonzi-e-kenobit-parlano-di-arte-patrimonio-collettivo-e-atti-artistici-di-protesta
Questo dialogo, in particolare, solleva un sacco di questioni interessanti anche per chi si occupa di archivi. Anche qui, infatti, convergono documenti in gran parte "selezionati" - tramite commissioni di scarto presso gli uffici pubblici o previa analisi in caso di donazioni - e anche qui si pone l'eterno dilemma tra conservazione e fruizione. Ogni utente che chiede un documento lo "rovina", toccandolo o anche solo respirandoci sopra, ma al tempo stesso ne fruisce e lo fa vivere.
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Questo dialogo, in particolare, solleva un sacco di questioni interessanti anche per chi si occupa di archivi. Anche qui, infatti, convergono documenti in gran parte "selezionati" - tramite commissioni di scarto presso gli uffici pubblici o previa analisi in caso di donazioni - e anche qui si pone l'eterno dilemma tra conservazione e fruizione. Ogni utente che chiede un documento lo "rovina", toccandolo o anche solo respirandoci sopra, ma al tempo stesso ne fruisce e lo fa vivere.
A volte, vedendo persone che tossiscono sopra mappe settecentesche o starnutiscono studiando su manoscritti rinascimentali, mi viene il nervoso. Ma poi penso che, se ci saranno, "i posteri" potranno forse ricreare uno storico partendo dal DNA depositato sulla pergamena, come fatto per i dinosauri estraendolo dall'ambra in Jurassic Park.
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A volte, vedendo persone che tossiscono sopra mappe settecentesche o starnutiscono studiando su manoscritti rinascimentali, mi viene il nervoso. Ma poi penso che, se ci saranno, "i posteri" potranno forse ricreare uno storico partendo dal DNA depositato sulla pergamena, come fatto per i dinosauri estraendolo dall'ambra in Jurassic Park.
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A volte, vedendo persone che tossiscono sopra mappe settecentesche o starnutiscono studiando su manoscritti rinascimentali, mi viene il nervoso. Ma poi penso che, se ci saranno, "i posteri" potranno forse ricreare uno storico partendo dal DNA depositato sulla pergamena, come fatto per i dinosauri estraendolo dall'ambra in Jurassic Park.
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@GustavinoBevilacqua @kenobit in realtà anche sull'uso o meno di guanti ci sono diverse scuole di pensiero, da chi li vorrebbe imporre per la consultazine di qualsivoglia documento a chi ritiene che potrebbero veicolare spore da un documento ammalorato a uno sano.
E poi c'è tutto il discorso della fruibilità: imporre agli utenti l'uso di guanti, o di altri dispositivi, potrebbe essere vista come una limitazione?
La libreria antiquaria è un negozio, ma per musei e archivi è più complesso. ->
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@GustavinoBevilacqua @kenobit in realtà anche sull'uso o meno di guanti ci sono diverse scuole di pensiero, da chi li vorrebbe imporre per la consultazine di qualsivoglia documento a chi ritiene che potrebbero veicolare spore da un documento ammalorato a uno sano.
E poi c'è tutto il discorso della fruibilità: imporre agli utenti l'uso di guanti, o di altri dispositivi, potrebbe essere vista come una limitazione?
La libreria antiquaria è un negozio, ma per musei e archivi è più complesso. ->
@GustavinoBevilacqua -> Quando ho iniziato a fare questo lavoro, ho iniziato con la mia formazione in scienza del restauro e, di conseguenza, vedevo il rapporto tutela-fruizione come 80-20. Col passare del tempo, la proporzione sta decisamente cambiando. Un documento, per quanto raro, prezioso e persino esteticamente bello, serve a ben poco se resta sepolto in un deposito e nessuno lo consulta.
CC: @kenobit
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@GustavinoBevilacqua -> Quando ho iniziato a fare questo lavoro, ho iniziato con la mia formazione in scienza del restauro e, di conseguenza, vedevo il rapporto tutela-fruizione come 80-20. Col passare del tempo, la proporzione sta decisamente cambiando. Un documento, per quanto raro, prezioso e persino esteticamente bello, serve a ben poco se resta sepolto in un deposito e nessuno lo consulta.
CC: @kenobit
@GustavinoBevilacqua È anche per questo che organizziamo mostre, conferenze, incontri e siamo più presenti sui social (brutti) rispetto al passato: perché desideriamo che il bene pubblico sia realmente tale, e mostrando "la punta dell'iceberg" speriamo di stimolare la curiosità delle persone. Per "far vivere" i documenti.
Cc: @kenobit
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@GustavinoBevilacqua È anche per questo che organizziamo mostre, conferenze, incontri e siamo più presenti sui social (brutti) rispetto al passato: perché desideriamo che il bene pubblico sia realmente tale, e mostrando "la punta dell'iceberg" speriamo di stimolare la curiosità delle persone. Per "far vivere" i documenti.
Cc: @kenobit
@LaVi @GustavinoBevilacqua @kenobit cambiando soggetto, è la stessa cosa per un musicista che lavora sulle musiche dei secoli scorsi: la musica scritta, a volte anche molto elegantemente, su codici e incunamboli, è muta se non viene eseguita, e per poterlo fare è necessario l'accesso alle fonti, a volte dirette, perché una digitalizzazione non sempre chiarisce la notazione e ogni aspetto della scrittura.
Ci sono biblioteche che esploderebbero piuttosto che mostrare i loro fondi, e in questo modo impediscono la fruizione di um patrimonio che in parte è immateriale e vivo solo nel suono. -
@LaVi @GustavinoBevilacqua @kenobit cambiando soggetto, è la stessa cosa per un musicista che lavora sulle musiche dei secoli scorsi: la musica scritta, a volte anche molto elegantemente, su codici e incunamboli, è muta se non viene eseguita, e per poterlo fare è necessario l'accesso alle fonti, a volte dirette, perché una digitalizzazione non sempre chiarisce la notazione e ogni aspetto della scrittura.
Ci sono biblioteche che esploderebbero piuttosto che mostrare i loro fondi, e in questo modo impediscono la fruizione di um patrimonio che in parte è immateriale e vivo solo nel suono.Per fortuna oggidì la tecnologia ci permette di mostrare i documenti rari fronte/retro, ingranditi e con il contrasto aumentato, vedere le radiografie dei palinsesti, con translitterazione e traduzione del testo a fianco, senza che un bus di bimbiminkia ci deva mettere sopra le zampacce luride di nutella solo per farsi il selfie con l'autografo di Carlo Magno 🤬
Intanto non è che toccare una fotocopia anziché l'originale li faccia venire meno intelligenti…