Lorenzo Tosa
All’inizio della fiaccolata per Gaza a Genova, è successo qualcosa di enorme.
Quando si è sparsa la voce del carico di una nave Zim con 10 container di materiale esplosivo diretto verso Israele, i camalli del Calp si sono staccati immediatamente dal corteo per dirigersi verso il ponte Etiopia e bloccare tutto.
E subito almeno cento manifestanti - soprattutto studenti - li hanno seguiti, “scortati”, supportati, entrando con loro in porto al grido di “Free Palestine”.
Studenti e portuali insieme per una causa giusta. A cui a poco a poco si sono uniti almeno duemila manifestanti fuori dal varco, presidiato dalla Celere.
I camalli hanno formato una catena umana impedendo fisicamente il carico dei container.
È finita con i portuali che hanno annunciato al megafono che la merce è stata bloccata e la nave israeliana è rimasta vuota e con le luci spente, costretta infine ad abbandonare il porto. Tra gli applausi dei genovesi.
Una grande vittoria dei camalli e, insieme, di tutti i cittadini.
Tutto ciò ha un nome preciso: si chiama RESISTENZA.
I portuali ci hanno mostrato fisicamente e moralmente come si fa.
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