HikvisionExploiter: il tool open source per gli attacchi alle telecamere IP
Un nuovo strumento open source, noto come HikvisionExploiter, è stato aggiornato recentemente. Questo strumento è stato concepito per automatizzare gli attacchi informatici contro le telecamere IP Hikvision che presentano vulnerabilità.
Creati per agevolare le operazioni di penetration test, questo strumento evidenzia come i dispositivi non protetti possano essere facilmente violati, favorendo cosĂŹ lâintercettazione della sorveglianza o il furto di informazioni dâaccesso.
La scansione multithread di migliaia di obiettivi specificati in un file targets.txt di semplice lettura è supportata dal toolkit, che registra i risultati in directory contraddistinte da timestamp e codici colore per facilitarne lâanalisi.
Avvia una serie di test automatizzati, cominciando con la verifica dellâaccesso non autenticato per ottenere informazioni in tempo reale. Successivamente, attraverso metodi AES e XOR, decrittografa e recupera i file di configurazione, estraendo dalle XML outputs informazioni sensibili quali nomi utente, livelli di autorizzazione e ulteriori dati.
La sua pubblicazione su GitHub risale alla metà del 2024, ma è stato aggiornato a seguito della recente ondata di exploit che ha colpito le telecamere nel 2025. Lo strumento, basato su Python, si concentra sugli endpoint non autenticati presenti nelle telecamere che utilizzano firmware obsoleti.
Per una completa attivitĂ  di testing delle difese di rete, sono incluse funzionalitĂ  avanzate che consentono lâesecuzione remota di comandi sfruttando specifiche vulnerabilitĂ , grazie a tecniche di iniezione di comandi, unitamente ad una shell interattiva che permette unâanalisi piĂš dettagliata. Per il suo utilizzo è necessaria lâinstallazione di Python 3.6 o superiore, nonchĂŠ di librerie esterne quali requests e pycrypto; inoltre, per la funzionalitĂ  di compilazione di snapshot in video, è richiesto FFmpeg.
Il cuore del toolkit è CVE-2021-36260, una falla critica nellâiniezione di comandi nel server web di Hikvision che consente ad aggressori non autenticati di eseguire comandi arbitrari del sistema operativo. Il bug è stato scoperto nel 2021. La vulnerabilitĂ  deriva da una convalida inadeguata degli input in endpoint come /SDK/webLanguage, consentendo lâesecuzione di codice remoto con privilegi elevati.
Riguarda numerosi modelli di telecamere Hikvision, in particolare nelle serie DS-2CD e DS-2DF, che utilizzano versioni del firmware precedenti alle patch del fornitore. Questa falla è stata sfruttata attivamente dal 2021 e la CISA lâha aggiunta al suo catalogo KEV delle vulnerabilitĂ  note sfruttate a causa di attacchi nel mondo reale.
Nel 2025, i ricercatori hanno notato nuove tecniche di abuso, come lâutilizzo del comando âmountâ per installare malware sui dispositivi compromessi. Con migliaia di telecamere Hikvision ancora esposte online, gli aggressori possono rubare istantanee, dati degli utenti o ricorrere a violazioni della rete, alimentando operazioni ransomware o DDoS.
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