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Diario “La Gomera”, giorno 6 : di nuovo nel Garajonay

  • In questo sesto giorno del mio viaggio a La Gomera, ho deciso di iniziare esplorando la valle/canyon parallela a  quella di Valle Gran Rey.

    Se Valle Gran Rey mi è sembrato un posto da favola, la valle di Chipude mi ha dato una sensazione completamente diversa: anzitutto il paesaggio è ancora più secco e poi è più vuoto, più spoglio, potremmo dire deserto.

    Il sonnolento paese di Chipude è praticamente solo un gruppo di case, niente di più.

    Più in basso, a mare, consono i resti di un’industria conserviera morta ormai da tempo.

    Degna di nota è la Fortaleza di Chipude, una roccia che per i nativi era un luogo sacro e luogo di culto e riti funebri.

    La giornata doveva continuare diversamente: di nuovo nel Garajonay, a percorrere il sentiero n. 10, circolare, di 3,5 km.

    Non è un sentiero difficile, ma nelle mie condizioni e in presenza di una fastidiosa calima, è stato difficile completare l’ultima parte, che prevede una salita con dislivello nodi più di 100 metri. Mancava l’aria.

    Però lo rifarei 1000 volte.

    A domani.


Gli ultimi otto messaggi ricevuti dalla Federazione
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    Quando si visita un’isola così piccola come La Gomera, alle isole Canarie, la curiosità di vedere la sua città principale è tanta. In questo caso, più che di città si potrebbe parlare di paese, in termini italiani: solo 8500 persone. Nonostante la dimensione, San Sebastián de la Gomera ha saputo conquistarsi un posto nella Storia. Questo fu l’ultimo punto conosciuto in cui Colombo si fermò nel suo primo viaggio. C’è ancora la casa in cui riposò, e alcune statue o targhe commemorative. La cattedrale è magnifica, segno dell’importanza della città nel passato. Lato di sud est, navata laterale. Un affresco raffigurante la spedizione di Colombo. C’è poi il bastione dove gli indigeni, un’ottantina danni dopo l’annessione dell’isola al Regno si ribellarono contro il nipote del governatore che con l’inganno aveva fatto un rito per gemellare la comunità indigena con il Regno di Castiglia. La rivolta terminò nel sangue, e da allora gli indigeni scomparirono, poco a poco; non perché vennero uccisi tutti, ma perché vennero inglobati dalla nuova popolazione residente. Ad oggi si trovano ancora tracce del loro DNA negli abitanti. Una Storia che, purtroppo, come occidentali conosciamo molto bene. La giornata si conclude magnificamente. Al calare del sole, da Hermigua riesco a catturare una splendida luna che si riflette sul mare, lasciando intravedere anche Tenerife in lontananza. La qualità della fotografia degli smartphone moderni mi stupisce sempre più. La differenza con le fotocamere c’è ancora, ma è sempre più sottile. Hasta luego!
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    In questo momento, Tenerife vista da Hermigua (La Gomera).Peccato solo che la calima renda la luna sfocata.Ma che dico, peccato niente! È un momento perfetto ♥️#diariogomera #tenerife #superluna #photography @Viaggi
  • Diario “La Gomera”, giorno 3

    Uncategorized diariogomera
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    Diario “La Gomera”, giorno 3Se nella giornata di ieri il maltempo l'aveva fatta da padrone in tutto il nord, oggi la giornata inizia in maniera totalmente diversa: cielo terso e una vista su Tenerife che lascia senza fiato. I 3700 metri del Teide si notano tutti. I boschi sono bagnati dalle piogge di ieri, e immagino che i sentieri non siano praticabili. Perché non visitare il nord?https://simoneviaggiatore.wordpress.com/2025/11/01/gomera3/@Viaggi #diariogomera
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    @simonperry a me tanto interessa il jazz, on la musica tradizionale :)È per trovare location a cui proporre i miei progetti musicali ( come ad esempio @elifinquartet )