Ieri sono capitato alla festa delle cantine a Morbegno.
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Ieri sono capitato alla festa delle cantine a Morbegno. (Io sono astemio).
Mi infastidisce ancora la ricerca dell'alcolizzazione vista come pratica sociale. C'era un gruppetto di persone, tipo 5 persone, che inneggiavano dei corti di cattivissimo gusto (e non lo dico con fare da bacchettone. Uno dei coretti diceva "io ti violento e poi ti vengo dentro" e continuava con "io ti violento anche se hai 4 anni" che è una cosa orribile (oltre a non fare nemmeno rima). -
Ieri sono capitato alla festa delle cantine a Morbegno. (Io sono astemio).
Mi infastidisce ancora la ricerca dell'alcolizzazione vista come pratica sociale. C'era un gruppetto di persone, tipo 5 persone, che inneggiavano dei corti di cattivissimo gusto (e non lo dico con fare da bacchettone. Uno dei coretti diceva "io ti violento e poi ti vengo dentro" e continuava con "io ti violento anche se hai 4 anni" che è una cosa orribile (oltre a non fare nemmeno rima).@gecco a me disturba che il consenso generale si sia spostato sul motto "bere con responsabilità!". Ma per logica è molto difficile essere responsabile con una cosa che inebria e provoca assuefazione.
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Ieri sono capitato alla festa delle cantine a Morbegno. (Io sono astemio).
Mi infastidisce ancora la ricerca dell'alcolizzazione vista come pratica sociale. C'era un gruppetto di persone, tipo 5 persone, che inneggiavano dei corti di cattivissimo gusto (e non lo dico con fare da bacchettone. Uno dei coretti diceva "io ti violento e poi ti vengo dentro" e continuava con "io ti violento anche se hai 4 anni" che è una cosa orribile (oltre a non fare nemmeno rima).@gecco@livellosegreto.it ok allora forse l'alcol era l'ultimo dei problemi di quegli stronzi, il patriarcato era bello sobrio in loro ma capisco cosa intendi.
Nonostante sia tradizione culturale italiana eccellenza nel mondo bla bla continua ad esserci questo livello di esagerazione ed espressione della vera tradizione patriarcale (la cultura dello stupro) nella questione alcol che viene tollerata come fosse qualcosa di macchiettistico o al massimo, appunto, provinciale. E fa semplicemente incazzare. -
Ieri sono capitato alla festa delle cantine a Morbegno. (Io sono astemio).
Mi infastidisce ancora la ricerca dell'alcolizzazione vista come pratica sociale. C'era un gruppetto di persone, tipo 5 persone, che inneggiavano dei corti di cattivissimo gusto (e non lo dico con fare da bacchettone. Uno dei coretti diceva "io ti violento e poi ti vengo dentro" e continuava con "io ti violento anche se hai 4 anni" che è una cosa orribile (oltre a non fare nemmeno rima).@gecco ti assicuro che si può bere serenamemte anche senza comportarsi da mostri...
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@ndo no, chiaro, lo so. Ma il mio discorso era legato alla necessità di alcolizzarsi per fare festa.C'è questo detto storpiato che dice "si può bere anche senza divertirsi".
Uno può bere e urbiacarsi e fare un po' come vuole (finché non mi dà fastidio) ma il discorso "dai raga stasera usciamo e beviamo un bel po' e facciamo da matti, più beviamo e più ci divertiamo" mi è sempre sembrato un comportamento un po' sempliciotto. Poi il giorno dopo "mi sono divertito tantissimo, non mi ricordo niente" -
@ndo no, chiaro, lo so. Ma il mio discorso era legato alla necessità di alcolizzarsi per fare festa.C'è questo detto storpiato che dice "si può bere anche senza divertirsi".
Uno può bere e urbiacarsi e fare un po' come vuole (finché non mi dà fastidio) ma il discorso "dai raga stasera usciamo e beviamo un bel po' e facciamo da matti, più beviamo e più ci divertiamo" mi è sempre sembrato un comportamento un po' sempliciotto. Poi il giorno dopo "mi sono divertito tantissimo, non mi ricordo niente"@gecco capisco perfettamente il tuo punto di vista, personalmente mi sono spesso sentito vittima di una consuetudine a lungo andare audodistruttiva. ormai approccio in modo (non sempre, lo ammetto) più maturo all'alcol, ma ci sono arrivato col tempo
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@gecco capisco perfettamente il tuo punto di vista, personalmente mi sono spesso sentito vittima di una consuetudine a lungo andare audodistruttiva. ormai approccio in modo (non sempre, lo ammetto) più maturo all'alcol, ma ci sono arrivato col tempo
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@ndo no, chiaro, lo so. Ma il mio discorso era legato alla necessità di alcolizzarsi per fare festa.C'è questo detto storpiato che dice "si può bere anche senza divertirsi".
Uno può bere e urbiacarsi e fare un po' come vuole (finché non mi dà fastidio) ma il discorso "dai raga stasera usciamo e beviamo un bel po' e facciamo da matti, più beviamo e più ci divertiamo" mi è sempre sembrato un comportamento un po' sempliciotto. Poi il giorno dopo "mi sono divertito tantissimo, non mi ricordo niente"@gecco @ndo sospetto che una parte sostanziale del problema sia questa dicotomia tra una coscienza del fatto che certi comportamenti sono sostanzialmente “sbagliati” (o socialmente inaccetabili), e la convinzione che l'ubriachezza non solo aiuti a rimuovere i freni inibitori, ma possa (per questo) fungere da “scusa”. E purtroppo la gamma di tali comportamenti viaggia dai moralmente riprovevoli (tipo l'inneggio allo stupro) ai banali (es è incredibile lo stigma che ha ancora il ballo).
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@ndo @Zambunny @gecco invece io quella goliardia amara la capisco. C'è un po' di compiacimento nella pratica autodistruttiva. Si tratta di sentirsi dei falliti e di non farcela, e trasformare ciò di cui ci si vergogna in orgoglio, ma si fa per finta. Ci diamo pacche sulle spalle, noi che facciamo schifo, ed è un modo per dirsi che ti capisco, ti voglio bene, ti accolgo, anche se sei così scassato emotivamente da non riuscire nemmeno a stare con gli altri senza bere o alterarti in qualche modo. E allora poi tutti i paradossi vanno bene e certi nosense da ubriaconi delle volte mi hanno fatto molto ridere, pure se rozzi e ignoranti, e hanno dato un po' di sollievo, a persone disprezzate, ai margini. Che elevano a valore ciò che è comunemente disprezzato - un ribaltamento consapevole e paradossale - perché siamo noi stessi a essere comunemente disprezzati. @oblomov
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@gecco @ndo sospetto che una parte sostanziale del problema sia questa dicotomia tra una coscienza del fatto che certi comportamenti sono sostanzialmente “sbagliati” (o socialmente inaccetabili), e la convinzione che l'ubriachezza non solo aiuti a rimuovere i freni inibitori, ma possa (per questo) fungere da “scusa”. E purtroppo la gamma di tali comportamenti viaggia dai moralmente riprovevoli (tipo l'inneggio allo stupro) ai banali (es è incredibile lo stigma che ha ancora il ballo).
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Ieri sono capitato alla festa delle cantine a Morbegno. (Io sono astemio).
Mi infastidisce ancora la ricerca dell'alcolizzazione vista come pratica sociale. C'era un gruppetto di persone, tipo 5 persone, che inneggiavano dei corti di cattivissimo gusto (e non lo dico con fare da bacchettone. Uno dei coretti diceva "io ti violento e poi ti vengo dentro" e continuava con "io ti violento anche se hai 4 anni" che è una cosa orribile (oltre a non fare nemmeno rima).@gecco inequivocabilmente chi fa sti cori è un malato e fa schifo (non mi stupitebbe avesse fatto uso del sito in cui esibivano immagini delle consorti senza consenso, d'altra parte da qualche parte malati di quel tipo vengono)
Cori goliardi ne ho fatti ma i cori goliardi non hanno niente a che fare con quelle parole
L'alcolizzazione come pratica sociale è il peggio
Una cosa il singolo che si dà all'alcol per disagio, un'altra chi si rifugia nel gruppo, non ha problema a diventare branco -
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mi pareva di aver capito che tu dicevi che non è perché si canta tutti insieme i cori suddetti allora si è stronzi. Io dissentivo. Di stronzi ce ne sono tanti, sia bevitori che astemi, ma penso che quando qualcuno fa di tutto per segnalarti che è stronzo, perché non credergli?
Come dice una mia amica tedesca "se fa il verso di una papera e nuota come una papera, probabilmente è una papera" -
mi pareva di aver capito che tu dicevi che non è perché si canta tutti insieme i cori suddetti allora si è stronzi. Io dissentivo. Di stronzi ce ne sono tanti, sia bevitori che astemi, ma penso che quando qualcuno fa di tutto per segnalarti che è stronzo, perché non credergli?
Come dice una mia amica tedesca "se fa il verso di una papera e nuota come una papera, probabilmente è una papera" -
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Io non sono certo moralista, né bacchettona, è non mi sconvolgo alle provocazioni, ma neanche prendo tutto in modo neutrale.
sicuramente è infantile e patetico, magari non saranno cattivi e ci credo, ma comunque non darei loro un briciolo di fiducia, penso siano comunque degli stronzi.
se qualcuno mi canta "ti violento e ti vengo dentro " è una minaccia reale , non una filastrocca da ragazzi, e io lo so benissimo.
loro lo sanno che in branco possono fare quello che vogliono e ci tengono a ricordarmelo. poi magari non lo fanno, ma intanto...
non rendersene conto è placida ingenuità , comprensibile da parte di chi non è il destinatario della minaccia
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