Il dilemma del governo siriano, tra volontà di uno stato unitario su spinta statunitense, turca, qatarina e saudita, e le forze centrifughe curde e druse, rafforzatesi dopo i massacri di luglio.
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Il dilemma del governo siriano, tra volontà di uno stato unitario su spinta statunitense, turca, qatarina e saudita, e le forze centrifughe curde e druse, rafforzatesi dopo i massacri di luglio. Questi si sono fermati solo perché qualcuno da Tel Aviv ha ricordato al governo di Damasco chi ha il bastone più grosso nella regione, e ora parte della leadership drusa siriana vorrebbe la garanzia di un corridoio verso le zone druse in Israele per garantirsi una profondità strategica e rifornimenti in caso di nuovi tentativi di pulizia etnica da parte degli islamisti al governo.
Consigliata la lettura dell'articolo linkato, tanto per ricordarci che le alleanze e gli interessi da quelle parti sono più complessi di come ce li rappresentiamo: -
Il dilemma del governo siriano, tra volontà di uno stato unitario su spinta statunitense, turca, qatarina e saudita, e le forze centrifughe curde e druse, rafforzatesi dopo i massacri di luglio. Questi si sono fermati solo perché qualcuno da Tel Aviv ha ricordato al governo di Damasco chi ha il bastone più grosso nella regione, e ora parte della leadership drusa siriana vorrebbe la garanzia di un corridoio verso le zone druse in Israele per garantirsi una profondità strategica e rifornimenti in caso di nuovi tentativi di pulizia etnica da parte degli islamisti al governo.
Consigliata la lettura dell'articolo linkato, tanto per ricordarci che le alleanze e gli interessi da quelle parti sono più complessi di come ce li rappresentiamo:@lorcon non mi si apre il link, comunque non ho capito "questi" che si sono fermati chi sono, perché mi risulta che siano stati drusi e alawiti con i residui combattenti del regime di Assad a prendere le armi e scatenare la reazione delle bande sunnite legate al nuovo potere siriano (dalle cui violenze ha dovuto prendere le distanze Al Shaara).