Lo dico?
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Vedo persone che portano come una medaglia il fatto di aver lasciato indietro compagni e figli piccoli per inseguire il posto di lavoro.
Io lo trovo atroce.
DAVVERO
Questa narrazione cattofascista del sacrificio, del martirio, dell'immolazione personale come qualcosa di ammirevole è da sradicare.
Come se ci fosse qualcosa di lodevole nell'abbandonare gli affetti, nel privarsi e privare dell'amore, nel negare i propri bisogni, nel campare male perché "almeno hai i soldi".
Ecco, con tutti quei soldi poi ti paghi lo psichiatra per la depressione che maturi
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@Raffy_Baffy Mia cognata e suo marito stessa cosa. Hanno un bilanciamento vita/lavoro (entrambi) che qui ce lo sogniamo.
Li invidio moltissimo, ma poi penso anche, cazzo, possibile che una debba trasferirsi in un altro Paese, e poi dover fare i salti mortali per vedere chi ha lasciato "di qua", per vivere decentemente?
@FraEmme @Raffy_Baffy risposta breve: sì
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@FraEmme @Raffy_Baffy risposta breve: sì
@palin @Raffy_Baffy Grazie per il contributo alla discussione.
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Lo dico? Lo dico. Io trovo ATROCE che sia normalizzato che se uno vuole lavorare deve (DEVE!) essere disposto a mollare famiglia e affetti e spostarsi anche lontanissimo.
E che anzi, se non lo fai vieni trattato come un coglione pesaculo non disposto a sacrificarsi.Bonjour @FraEmme veniamo da due epoche diverse. Per me il sacrificio è restare e lottare perchè l'ambiente in cui per karma la tua anima ha scelto di reinarnarsi migliori.
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Bonjour @FraEmme veniamo da due epoche diverse. Per me il sacrificio è restare e lottare perchè l'ambiente in cui per karma la tua anima ha scelto di reinarnarsi migliori.
@desideria Ci sta. Ma sto parlando di un'altra cosa.
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Vedo persone che portano come una medaglia il fatto di aver lasciato indietro compagni e figli piccoli per inseguire il posto di lavoro.
Io lo trovo atroce.
@FraEmme concordo in pieno!
Io faccio un lavoro in un posto vicino a casa e con alcune possibilità di libertà che altrove non avrei. Solo per la famiglia e il mio tempo! -
Vedo persone che portano come una medaglia il fatto di aver lasciato indietro compagni e figli piccoli per inseguire il posto di lavoro.
Io lo trovo atroce.
Lo (ri)sottolineo perché temo non sia chiaro.
Non parlo di VOLER andare via.
Parlo di *DOVER* andare via. -
Lo dico? Lo dico. Io trovo ATROCE che sia normalizzato che se uno vuole lavorare deve (DEVE!) essere disposto a mollare famiglia e affetti e spostarsi anche lontanissimo.
E che anzi, se non lo fai vieni trattato come un coglione pesaculo non disposto a sacrificarsi.@FraEmme segnalo l'ottimo libro di Gancitano Colamedici (sperling e kuppfer 2025 mi pare) da titolo:
Chi me lo fa fare?
Come il lavoro ci ha illuso: la fine dell'incatesimo. -
Lo dico? Lo dico. Io trovo ATROCE che sia normalizzato che se uno vuole lavorare deve (DEVE!) essere disposto a mollare famiglia e affetti e spostarsi anche lontanissimo.
E che anzi, se non lo fai vieni trattato come un coglione pesaculo non disposto a sacrificarsi.@FraEmme Proprio in questi giorni amici, zii, conoscenti ecc mi stanno prendendo per pazzo perché ho vinto un concorso per un indeterminato che mi costerebbe ogni giorno ALMENO 3 ore di macchina (non ci sono autobus o treni per dove dovrei andata) e non voglio affittarmi una stanza dal lunedì al venerdì, lasciando qui mia moglie, freschi di matrimonio tra l'altro.
E per loro sono ancora più pazzo perché sto rinunciando a suddetto contratto per un contratto a termine.
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@FraEmme Proprio in questi giorni amici, zii, conoscenti ecc mi stanno prendendo per pazzo perché ho vinto un concorso per un indeterminato che mi costerebbe ogni giorno ALMENO 3 ore di macchina (non ci sono autobus o treni per dove dovrei andata) e non voglio affittarmi una stanza dal lunedì al venerdì, lasciando qui mia moglie, freschi di matrimonio tra l'altro.
E per loro sono ancora più pazzo perché sto rinunciando a suddetto contratto per un contratto a termine.
->@FraEmme -> la cosa che mi fa ribollire i neuroni è: ma solo io trovo insensato che devo mollare tutto per guadagnare soldi per poi far cosa? finire di lavorare e tornare ogni giorno in una stanza a guardare film su netflix in solitudine?
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DAVVERO
Questa narrazione cattofascista del sacrificio, del martirio, dell'immolazione personale come qualcosa di ammirevole è da sradicare.
Come se ci fosse qualcosa di lodevole nell'abbandonare gli affetti, nel privarsi e privare dell'amore, nel negare i propri bisogni, nel campare male perché "almeno hai i soldi".
Ecco, con tutti quei soldi poi ti paghi lo psichiatra per la depressione che maturi
@bluberrycookie @FraEmme puoi farlo, ma per poco, e/o nella prospettiva di sistemarsi in modo migliore, crescere, imparare ecc
In Italia no, è dovuto, ti pagano una miseria e la prospettiva è cambiare da lavoro sottopagato a lavoro sottopagato
Pagandoti poco anche tutti i costi di spostamento ecc sono a tuo carico e sono pesanti, divorano quel poco in più che forse potresti avere -
Lo dico? Lo dico. Io trovo ATROCE che sia normalizzato che se uno vuole lavorare deve (DEVE!) essere disposto a mollare famiglia e affetti e spostarsi anche lontanissimo.
E che anzi, se non lo fai vieni trattato come un coglione pesaculo non disposto a sacrificarsi.@FraEmme io finora mi ero illusa di essermi trasferita in in altro paese lontana da tutti gli affetti per "fare un'esperienza". la verità è che l'unica azienda ad aver cagato il mio CV e ad avermi voluta assumere stava qua in Polonia. proprio ora che ho deciso di riavvicinarmi al mio ragazzo mi sto rendendo conto di quanto la mia sia stata una NECESSITÀ perché non potevo più stare a casa dei miei e non ho il lusso di potermi far mantenere. le mie esperienze all'estero le avevo già fatte...
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@FraEmme segnalo l'ottimo libro di Gancitano Colamedici (sperling e kuppfer 2025 mi pare) da titolo:
Chi me lo fa fare?
Come il lavoro ci ha illuso: la fine dell'incatesimo.@antonine Calcola che lo ho sul Kindle da tempo immemore, ma lo avevo accantonato perché Gancitano/Colamedici con tutta la storia di Ipnocrazia mi erano un po' scaduti.
Lo rispolvero, che mi sembra il momento buono per leggerlo. -
@antonine Calcola che lo ho sul Kindle da tempo immemore, ma lo avevo accantonato perché Gancitano/Colamedici con tutta la storia di Ipnocrazia mi erano un po' scaduti.
Lo rispolvero, che mi sembra il momento buono per leggerlo.@FraEmme cos'è sta storia di ipnocrazia?
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@antonine tl;dr Un saggio scritto con ChatGPT, senza dichiarare fosse scritto da ChatGPT, a firma di un "filosofo" che in realtà non esisteva.
"Esperimento sociale ed editoriale", ma secondo me storiaccia abbastanza borderline.
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undefined Majden 🍉🎨🕊👠 shared this topic
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@Raffy_Baffy Mia cognata e suo marito stessa cosa. Hanno un bilanciamento vita/lavoro (entrambi) che qui ce lo sogniamo.
Li invidio moltissimo, ma poi penso anche, cazzo, possibile che una debba trasferirsi in un altro Paese, e poi dover fare i salti mortali per vedere chi ha lasciato "di qua", per vivere decentemente?
@FraEmme eh... Naggiasanta! La distanza è brutta (specialmente per i miei genitori) ma personalmente riesco a "sopportare" sapendo che vivono meglio di quanto avrebbero potuto sperare qui.
Tuttavia la frustrazione per non avere alternative a fuggire resta forte. Frustrazione che si somma alla rabbia di chi qua si vanta della situazione stoica e di "estremo sacrifiZio" *detto con tono istituto luce* che attua "con sprezzo del pericolo". Povere bestie... Non so se mi fanno più rabbia o pena... -
Lo (ri)sottolineo perché temo non sia chiaro.
Non parlo di VOLER andare via.
Parlo di *DOVER* andare via.@FraEmme è assolutamente atroce, e te lo dice una che partirebbe domattina