Diario “La Gomera”, giorno 7: la piccola capitale.
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Quando si visita un’isola così piccola come La Gomera, alle isole Canarie, la curiosità di vedere la sua città principale è tanta.
In questo caso, più che di città si potrebbe parlare di paese, in termini italiani: solo 8500 persone.

Nonostante la dimensione, San Sebastián de la Gomera ha saputo conquistarsi un posto nella Storia.
Questo fu l’ultimo punto conosciuto in cui Colombo si fermò nel suo primo viaggio. C’è ancora la casa in cui riposò, e alcune statue o targhe commemorative.
La cattedrale è magnifica, segno dell’importanza della città nel passato.

Lato di sud est, navata laterale. 
Un affresco raffigurante la spedizione di Colombo. C’è poi il bastione dove gli indigeni, un’ottantina danni dopo l’annessione dell’isola al Regno si ribellarono contro il nipote del governatore che con l’inganno aveva fatto un rito per gemellare la comunità indigena con il Regno di Castiglia.

La rivolta terminò nel sangue, e da allora gli indigeni scomparirono, poco a poco; non perché vennero uccisi tutti, ma perché vennero inglobati dalla nuova popolazione residente.
Ad oggi si trovano ancora tracce del loro DNA negli abitanti.
Una Storia che, purtroppo, come occidentali conosciamo molto bene.

La giornata si conclude magnificamente. Al calare del sole, da Hermigua riesco a catturare una splendida luna che si riflette sul mare, lasciando intravedere anche Tenerife in lontananza.
La qualità della fotografia degli smartphone moderni mi stupisce sempre più. La differenza con le fotocamere c’è ancora, ma è sempre più sottile.
Hasta luego!