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Diario “La Gomera”, giorno 5: relax a Valle Gran Rey

  • Quando si è in vacanza bisogna anche rilassarsi. Ogni tanto.

    In via eccezionale, per quanto mi riguarda.

    Non ne vado fiero, ma capita.

    Ieri è capitato a Valle Gran Rey, un posto molto bello dal mio punto di vista che definirei uno dei più caratteristici dell’arcipelago.

    Si tratta di un grande canyon con sbocco sul mare.

    Nel tempo l’umanità me ha colonizzato i pendii creando case, portando la vita nei terrazzamenti infiniti, favorendo la nascita delle palme con cui produrre il noto “Miele di palma”.

    Piccolo raggruppamenti di case colorate, palme e terrazze si susseguono per tutta la valle, e per una volta tanto posso dire che il paesaggio, altrimenti morto, è stato valorizzato da una antropizzazione abbastanza spinta.

    Arrivati al mare, poco dopo Valle Gran Rey, si può avere accesso ad alcune delle spiagge più belle dell’isola, anche perché sono tra le pochissime spiagge di sabbia, spiagge vere e proprie per come le intendiamo in Italia. Però, sono di sabbia nera.

    Io le adoro, ma non a tutti possono piacere.

    Playa del Inglés, molto frequentata dai nudisti (sì, li ho tolti col Photoshop)
    Playa Calera
    Playa de Vueltas

    A Playa de Vueltas, qualche anno fa, diverse persone hanno perso la vita in una frana poderosa che ha portato in mare in un attimo una certa quantità di roccia, staccatasi dalle pareti verticali a picco sul porticciolo.

    Bisogna ricordare che La Gomera ha un territorio molto instabile, a causa del fatto che è molto antico e la verticalità è tanta.

    Gli agenti atmosferici e la gravità non perdonano.

    È stato bello passare una giornata qui, con la vista sulla lontana isola di El Hierro, a divertirmi tra le onde di un paio di metri (o più).

    Al rientro in Italia rimpiangerò i 33 gradi del 2 di novembre qui, sebbene i locali dicano che si tratta di un caldo anomalo.

    Causato dalle scie chimiche, neanche a dirlo.

    Cerco di pensare al domani.


Gli ultimi otto messaggi ricevuti dalla Federazione
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    Playa de la Alojera, La Gomera (Isole Canarie). Video della giornata: https://youtu.be/wnbLwG5umI4 Un luogo perfetto in cui aspettare il tramonto. Qui ci si sente piccoli piccoli, al cospetto della natura che incombe in ogni direzione. NOTA IMPORTANTE: la natura incombe letteralmente, non state troppo vicini alla scogliera. Qualcuno ha perso la vita in tempi recenti. @viaggi@feddit.it #photography #foto #isolecanarie #canarie #alojera #travelphotography #diariogomera #fotografia #fotografiadiviaggio #simoneviaggiatore
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    Hermigua, La Gomera (isole Canarie). Video della giornata: https://youtu.be /wnbLwG5uml4 ⚠️Il punto da cui ho scattato questa fotografia è pericoloso! L'accesso al "Pescante de Hermigua" è vietato, ma me ne sono accorto soltanto dopo, quando ho visto la montagna che incombeva su di me, sgretolandosi lentamente (ma non troppo). Nel frattempo però avevo già fatto questo scatto, un bel panorama dei Hermigua proprio nella sua parte a contatto con l'Oceano. A destra sulla scogliera si vedono le case di Agulo, il paese dove risiedevo. #photography #foto #fotografia #hermigua #canarie #isolecanarie #spagna #viaggio #diariogomera #simoneviaggiatore @foto@feddit.it
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    Quando si visita un’isola così piccola come La Gomera, alle isole Canarie, la curiosità di vedere la sua città principale è tanta. In questo caso, più che di città si potrebbe parlare di paese, in termini italiani: solo 8500 persone. Nonostante la dimensione, San Sebastián de la Gomera ha saputo conquistarsi un posto nella Storia. Questo fu l’ultimo punto conosciuto in cui Colombo si fermò nel suo primo viaggio. C’è ancora la casa in cui riposò, e alcune statue o targhe commemorative. La cattedrale è magnifica, segno dell’importanza della città nel passato. Lato di sud est, navata laterale. Un affresco raffigurante la spedizione di Colombo. C’è poi il bastione dove gli indigeni, un’ottantina danni dopo l’annessione dell’isola al Regno si ribellarono contro il nipote del governatore che con l’inganno aveva fatto un rito per gemellare la comunità indigena con il Regno di Castiglia. La rivolta terminò nel sangue, e da allora gli indigeni scomparirono, poco a poco; non perché vennero uccisi tutti, ma perché vennero inglobati dalla nuova popolazione residente. Ad oggi si trovano ancora tracce del loro DNA negli abitanti. Una Storia che, purtroppo, come occidentali conosciamo molto bene. La giornata si conclude magnificamente. Al calare del sole, da Hermigua riesco a catturare una splendida luna che si riflette sul mare, lasciando intravedere anche Tenerife in lontananza. La qualità della fotografia degli smartphone moderni mi stupisce sempre più. La differenza con le fotocamere c’è ancora, ma è sempre più sottile. Hasta luego!
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    Se nella giornata di ieri il maltempo l’aveva fatta da padrone in tutto il nord, oggi la giornata inizia in maniera totalmente diversa: cielo terso e una vista su Tenerife che lascia senza fiato. I 3700 metri del Teide si notano tutti. I boschi sono bagnati dalle piogge di ieri, e immagino che i sentieri non siano praticabili. Perché non visitare il nord? Comincio da Hermigua, e precisamente dalla sua spiaggia selvaggia. In questa “location”  è stata girata una scena particolare e importantissima della serie “Fondazione”, tratta dai libri di Asimov. Chi ricorda quale? Il nord de La Gomera è magnifico. Spostandosi verso ovest sì incontrano valli interne con paesini tranquilli e canyon dalle pendenze improbabili, con rocce imponenti dalle forme strane che dominano sulle valli. Se non hai il tettuccio in vetro godi solo a metà. Poi si arriva a Vallehermoso. Il nome dice già tutto: è una valle bellissima. L’umanità l’ha colonizzata salendo verso le montagne, con le case colorate che si arrampicano sulle pendici, coltivate a terrazzamenti e valorizzate come si deve. Occhio alle strade strette, però. La cittadina è piacevole, e per gli standard dell’isola anche vivace. Mi sposto ancora più a ovest, finché vedo l’isola de La Palma in lontananza. Ad Alojera visito il museo del “Miele di palma”, che non è miele prodotto dai fiori delle palme ma un incrocio tra lo sciroppo d’acero e l’aceto balsamico, ottenuto dal cuore delle palme opportunamente lavorato. Ora mi spiego perché tutte quelle scale che portano alla cima degli alberi. La signora alla receptioni spiega che sua sorella vive in Italia, nelle vicinanze di Siena. E io che invece vorrei vivere qui, e non posso. I casi della vita. Scendendo lungo la strada che porta alla “spiaggia”, ripidissima, posso infine ammirare le scogliere imponenti di questo punto dell’isola, l’estremo ovest, e accostare l’isola di El Hierro da lontano. Non è una vera e propria spiaggia, ma è un luogo remoto un un’isola remota: la modalità “ooohh” sia trova facilmente qui. Il tempo passa e il tramonto è vicino. Tornando indietro verso l’appartamento (le curve sono tante) mi fermo per dare un’ultima occhiata al Teide, al centro di Tenerife, quasi sempre ben visibile lungo il tragitto. E spettacolare. Se mi hai letto fino a qui, ti chiedo di condividere questo articolo: mi aiuteresti a diffondere il mio lavoro. A domani!