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Certe cose posso scriverle solo qui, se non voglio essere linciato.

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  • Certe cose posso scriverle solo qui, se non voglio essere linciato. E questa è una di quelle.

    Vedo l'ennesimo video del Travel Creator X (chiamiamolo "un tizio" ) che dice che siccome in italia fa freddo se ne va in Marocco per 24 ore, tanto costa solo 20 euro.

    Di per sé non mi suona strano, anch'io temo il freddo e lo capisco. Ma per 24h? No! ⛔

    La cosa ancora più tragica sono i commenti: "l'ho fatto anch'io l'anno scorso, 10 viaggi così!"

    (Segue 👇🏼)

    @Viaggi

  • Certe cose posso scriverle solo qui, se non voglio essere linciato. E questa è una di quelle.

    Vedo l'ennesimo video del Travel Creator X (chiamiamolo "un tizio" ) che dice che siccome in italia fa freddo se ne va in Marocco per 24 ore, tanto costa solo 20 euro.

    Di per sé non mi suona strano, anch'io temo il freddo e lo capisco. Ma per 24h? No! ⛔

    La cosa ancora più tragica sono i commenti: "l'ho fatto anch'io l'anno scorso, 10 viaggi così!"

    (Segue 👇🏼)

    @Viaggi

    Viaggiare in aereo purtroppo è SEMPRE una pratica deprecabile per l'ambiente: il viaggio sostenibile non esiste. Bisogna essere consapevoli, conoscere questa verità e sgarrare con parsimonia.

    Viaggi di 24h, invece, portano il concetto allo stremo: overtourism, superficialità, "consumo" di luoghi e culture come se fossero una serata al cinema: è il trionfo dell'individualismo, dove tutto è a mia disposizione.

    Se volete darmi del vecchio bacchettone lo accetto, ma sono davvero preoccupato.

  • Viaggiare in aereo purtroppo è SEMPRE una pratica deprecabile per l'ambiente: il viaggio sostenibile non esiste. Bisogna essere consapevoli, conoscere questa verità e sgarrare con parsimonia.

    Viaggi di 24h, invece, portano il concetto allo stremo: overtourism, superficialità, "consumo" di luoghi e culture come se fossero una serata al cinema: è il trionfo dell'individualismo, dove tutto è a mia disposizione.

    Se volete darmi del vecchio bacchettone lo accetto, ma sono davvero preoccupato.

    @simonperry
    Io ho un misto di odio e paura dell'aereo.
    Quindi non posso che confermarti l'assurdità, lo spreco e l'insostenibilità di questa prassi/moda...

  • @simonperry
    Io ho un misto di odio e paura dell'aereo.
    Quindi non posso che confermarti l'assurdità, lo spreco e l'insostenibilità di questa prassi/moda...

    @Alberto a me capita con l'ufficio. Ti capisco! 🤣

    No, seriamente: questa cosa è davvero sfuggita di mano secondo me.
    Compagnie come Ryanair ci hanno convinti che è tutto facile, tutto semplice: PUOI FARLO.
    Ma, dietro, c'è tutto quello a cui non pensi: che se ami il caldo del Marocco, presto quel caldo te lonrltroverai a Gennaio anche a Milano.

    Nel mezzo ci sta la consapevolezza di usare un mezzo per una necessità o subire il trend senza farsi domande.

  • Viaggiare in aereo purtroppo è SEMPRE una pratica deprecabile per l'ambiente: il viaggio sostenibile non esiste. Bisogna essere consapevoli, conoscere questa verità e sgarrare con parsimonia.

    Viaggi di 24h, invece, portano il concetto allo stremo: overtourism, superficialità, "consumo" di luoghi e culture come se fossero una serata al cinema: è il trionfo dell'individualismo, dove tutto è a mia disposizione.

    Se volete darmi del vecchio bacchettone lo accetto, ma sono davvero preoccupato.

    @simonperry
    Sfondi una porta aperta. Io son qui che aspetto i treni diretti, anche notturni, tra Milano e Berlino per sfanculare gli aerei almeno per la mia tratta più frequente (che ormai faccio solo una volta l'anno).

    Altri viaggi in aereo per turismo non ne faccio dal 2020 per una serie di motivi tra cui figura anche il non voler inquinare per diletto.

    La cosa delle 24 ore in Marocco o dovunque altro non posso che chiamarla coloturismo. Un turismo da colonialisti moderni che non ha alcun rispetto per le destinazioni. Si facessero una giornata alla spa, piuttosto, se vogliono il caldo.

  • Viaggiare in aereo purtroppo è SEMPRE una pratica deprecabile per l'ambiente: il viaggio sostenibile non esiste. Bisogna essere consapevoli, conoscere questa verità e sgarrare con parsimonia.

    Viaggi di 24h, invece, portano il concetto allo stremo: overtourism, superficialità, "consumo" di luoghi e culture come se fossero una serata al cinema: è il trionfo dell'individualismo, dove tutto è a mia disposizione.

    Se volete darmi del vecchio bacchettone lo accetto, ma sono davvero preoccupato.

    @simonperry
    Condordo in pieno... Personalmente ho preso l'aereo una sola volta, per andare in Cornovaglia molti anni fa, e il prossimo anno lo riprenderò per accompagnare mia nonna a visitare il suo paese natale ed i suoi parenti, essendo il viaggio in treno/macchina troppo faticoso per la sua età.
    In certi casi è, se non l'unica soluzione, quella più praticabile, ma non deve essere la prima a cui pensare. Soprattutto per viaggi "mordi e fuggi"😳
    E lo dico da persona che ama i voli

  • @simonperry
    Sfondi una porta aperta. Io son qui che aspetto i treni diretti, anche notturni, tra Milano e Berlino per sfanculare gli aerei almeno per la mia tratta più frequente (che ormai faccio solo una volta l'anno).

    Altri viaggi in aereo per turismo non ne faccio dal 2020 per una serie di motivi tra cui figura anche il non voler inquinare per diletto.

    La cosa delle 24 ore in Marocco o dovunque altro non posso che chiamarla coloturismo. Un turismo da colonialisti moderni che non ha alcun rispetto per le destinazioni. Si facessero una giornata alla spa, piuttosto, se vogliono il caldo.

    @floreana

    Io non sono bravo quanto te, cerco di usare l'aereo meno possibile, e il più delle volte per tratte sotto le 3 ore.

    Ma in senso assalito non ci riesco. Ho anche alcune patologie tali per cui prendermi una pausa in climi diversi dal nostro per me è un toccasana.

    Ma prendo l'aereo al massimo 3 volte l'anno.

    Quanto si ritroveranno nella mia condizione?

    Io non dico che debbano tutti essere bravi come te, ma tra quello e non prestare la minima attenzione ce ne passa.

  • @floreana

    Io non sono bravo quanto te, cerco di usare l'aereo meno possibile, e il più delle volte per tratte sotto le 3 ore.

    Ma in senso assalito non ci riesco. Ho anche alcune patologie tali per cui prendermi una pausa in climi diversi dal nostro per me è un toccasana.

    Ma prendo l'aereo al massimo 3 volte l'anno.

    Quanto si ritroveranno nella mia condizione?

    Io non dico che debbano tutti essere bravi come te, ma tra quello e non prestare la minima attenzione ce ne passa.

    @simonperry
    Ma figurati, non è questione di essere bravi o meno, ma di fare un bilancio tra i propri bisogni (come il tuo, medico), i propri desideri (la voglia di farsi una vacanza, più che legittima) e le conseguenze di ampio respiro delle proprie scelte (tipo con quale mezzo viaggiare).

    Noi singoli possiamo fare il nostro meglio con quello che abbiamo a disposizione, al netto delle considerazioni di cui sopra.

    Le decisioni importanti, quelle che davvero possono cambiare le cose in meglio per tutti, devono venire dal piano politico. Dunque, al di là delle scelte individuali, dobbiamo premere su chi ha la facoltà di prendere queste decisioni. Con il voto, con il lobbismo (ugh), con le manifestazioni, con l'azione dal basso.

    A me fa molto più incazzare la politica che se ne sbatte della crisi climatica, condannandoci tutti, che non il singolo pirla che va a fare 24 ore in Marocco a 20 €. I primi sanno quello che fanno (e per questo sono criminali), il secondo è solo un cazzaro che fa quel che fa perché ne ha la possibilità.

  • @simonperry
    Condordo in pieno... Personalmente ho preso l'aereo una sola volta, per andare in Cornovaglia molti anni fa, e il prossimo anno lo riprenderò per accompagnare mia nonna a visitare il suo paese natale ed i suoi parenti, essendo il viaggio in treno/macchina troppo faticoso per la sua età.
    In certi casi è, se non l'unica soluzione, quella più praticabile, ma non deve essere la prima a cui pensare. Soprattutto per viaggi "mordi e fuggi"😳
    E lo dico da persona che ama i voli

    @Fradipicche certo.

    La moderazione è sempre la chiave giusta. Non voglio demonizzare il mezzo, ma l'uso (come dicevi anche tu).

    L'aviazione sta facendo passo da gigante e sono certo che tra qualche anno questi saranno solo problemi del passato. Ma fino ad allora... mi chiedo quanto possa essere dannosa questo tipo di mentalità.

    Suona strana persino a me, il che è tutto dire.

    Non so nemmeno fino a che punto sia corretto che "uno in soldi li spende come vuole" . Quindi, cerco di riflettere

  • @simonperry
    Ma figurati, non è questione di essere bravi o meno, ma di fare un bilancio tra i propri bisogni (come il tuo, medico), i propri desideri (la voglia di farsi una vacanza, più che legittima) e le conseguenze di ampio respiro delle proprie scelte (tipo con quale mezzo viaggiare).

    Noi singoli possiamo fare il nostro meglio con quello che abbiamo a disposizione, al netto delle considerazioni di cui sopra.

    Le decisioni importanti, quelle che davvero possono cambiare le cose in meglio per tutti, devono venire dal piano politico. Dunque, al di là delle scelte individuali, dobbiamo premere su chi ha la facoltà di prendere queste decisioni. Con il voto, con il lobbismo (ugh), con le manifestazioni, con l'azione dal basso.

    A me fa molto più incazzare la politica che se ne sbatte della crisi climatica, condannandoci tutti, che non il singolo pirla che va a fare 24 ore in Marocco a 20 €. I primi sanno quello che fanno (e per questo sono criminali), il secondo è solo un cazzaro che fa quel che fa perché ne ha la possibilità.

    @floreana ti do ragione. Temo però che le cose siano strettamente collegate.

    Cioè elettori e politica, intendo.


Gli ultimi otto messaggi ricevuti dalla Federazione
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    In questo sesto giorno del mio viaggio a La Gomera, ho deciso di iniziare esplorando la valle/canyon parallela a  quella di Valle Gran Rey. Se Valle Gran Rey mi è sembrato un posto da favola, la valle di Chipude mi ha dato una sensazione completamente diversa: anzitutto il paesaggio è ancora più secco e poi è più vuoto, più spoglio, potremmo dire deserto. Il sonnolento paese di Chipude è praticamente solo un gruppo di case, niente di più. Più in basso, a mare, consono i resti di un’industria conserviera morta ormai da tempo. Degna di nota è la Fortaleza di Chipude, una roccia che per i nativi era un luogo sacro e luogo di culto e riti funebri. La giornata doveva continuare diversamente: di nuovo nel Garajonay, a percorrere il sentiero n. 10, circolare, di 3,5 km. Non è un sentiero difficile, ma nelle mie condizioni e in presenza di una fastidiosa calima, è stato difficile completare l’ultima parte, che prevede una salita con dislivello nodi più di 100 metri. Mancava l’aria. Però lo rifarei 1000 volte. A domani.
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    Le ragioni che possono portare un viaggiatore a La Gomera possono essere tante. Per me, sono tantissime: è l’ultima delle 8 isole che mi rimane da visitare. Già questo sarebbe un motivo sufficiente, ma c’è di più. È l’isola che ho sempre visto da Tenerife, l’isola che da lontano mi sembrava una specie di roccaforte inespugnabile, fatta solo di scogliere e montagne, e dove non si vedeva mai nessun paese, neppure di notte quando calava il buio e non restava che la luna a illuminarla, lasciando visibile la sua sagoma scura adagiata sull’oceano blu scuro. La Gomera è sempre stata l’isola inaccessibile, per me, anche per una ragione di prezzo. Ci si arriva soltanto in aereo o in traghetto, e aumentare di 200 o 300 euro il budget era una spesa che non aveva senso, per il bilancio familiare, soprattutto se c’erano tante altre isole tra cui scegliere che erano raggiungibili con pochissimi euro. E poi non credevo che in un’isola fatta di montagne aride e canyon ci fosse più questo gran che da vedere. Molti la visitano in giornata da Tenerife, e per molto tempo nella mia testa questa era stata la conferma che in fondo l’unica attrattiva dell’isola fosse quel parco naturale fatto di boschi di laurisilva, il Garajonay. Finché, come è successo per El Hierro, ho capito che mi sbagliavo, e l’ho capito nel modo più brutale possibile, che però è anche quello che amo di più: guardare le fotografie di altri viaggiatori che prima di me hanno raccontato questo posto. L’attrazione per La Gomera è diventata irresistibile, e ho dovuto rompere il porcellino per tirare fuori anche l’ultimo euro che mi separava da questa ultima “conquista”. Oggi è stato il giorno in cui il viaggio è iniziato. Arrivare all’aeroporto di Milano Malpensa mi ha ricordato perché voglio tanto lasciare il nostro Paese. A parte il fatto che mi ci senti tremendamente fuori posto, ovvio. La pianura Padana è grigia, spenta. Il cemento e i piccoli rifiuti la fanno da padroni ovunque. Vedi carte, cartine e cartacce ormai dappertutto. Ininterrottamente si presentano ai bordi delle strade, impossibili da ignorare, almeno per me. Spesso vedi anche intere borse delle spesa che un tempo sono state in qualche pattumiera, e ora sono lì in stasi, ad aspettare che qualche animale o automobile le apra e sparga il contenuto in giro. Contenuto che poi finisce tra una carreggiata e l’altra, nelle rotonde, negli spazi tra uno svincolo della tangenziale e l’imbocco di una statale. Però, tutto questo sembriamo non notarlo. A quanto pare, da fastidio solo a me, che ricordo come fosse il Nord Italia un tempo. Forse, chi critica “il Sud” per problemi simili ha lasciato gli occhi da qualche parte attorno agli anni ’90. Ormai non c’è più differenza tra le campagne di Agrigento e la tangenziale di Milano (o di Reggio Emilia, se è per questo), e non in senso buono. Temevo per gli scioperi del personale di terra dell’aeroporto, ma il mio volo e molti altri non sono stati toccati. All’arrivo a Tenerife, ho trovato ad aspettarmi il solito caos, e una temperatura di 26/28° (a sensazione) che per la prima volta sento essere umidi. In una ventina di minuti, un taxi mi ha portato al porto di Los Cristianos (50€).Mentre aspettavo che il traghetto partisse, non ho potuto fare a meno di notare la maggiore pulizia rispetto all’Italia. I margini delle strade sono puliti, o almeno più di quelli che ho visto stamattina. Tanto si più.Il porto è piccolo, ma ordinato e ben funzionante. Mentre il tramonto indora le montagne alle spalle del porto, realizzo che qui c’è un’ora di luce in più rispetto all’Italia, a parità di periodo. Ci avevo già pensato durante uno dei viaggi del passato, ma questa verità mi viene di nuova sbattuta davanti agli occhi, prepotentemente. Se vivessi qui, questo per me sarebbe un grande vantaggio. Amo la luce. Non mi piacciono le giornate corte, specie quando il buio è associato alla stagione fredda. Per contro, amo la stagione calda, ma in Italia mi fa stare peggio dell’inverno. Qui, tutto andrebbe magicamente a posto. Peccato che Tenerife sia ormai satura, e le migliaia di edifici davanti a me, e il traffico che sembra quello milanese o emiliano, non sono che l’ennesima conferma. La traversata è di soli 50 minuti, ma decisamente intensa. Nonostante l’oceano sembrasse molto calmo, il traghetto ha ballato molto per tutto il tempo. Non si stava in piedi e alcune persone sono state molto male. Io ho resistito a mala pena restando immobile, seduto e ad occhi chiusi. Sam Sebastian de La Gomera, il capoluogo dell’isola è molto più “vivo” di quanto immaginassi, ma per il momento non posso dire molto di più, l’ho solo attraversata per salire poi verso il centro dell’isola, dove non c’è nemmeno una luce ad esclusione di quella di un paio di tunnel. Dopo essere saliti, si scende: prima ad Hermigua, una cittadina molto grande dove vedo qualche ristorante aperto e tante automobili, segno che qui qualcuno ci vive: non è una battuta, lo dico perché in tutti 50 km del tragitto ho incrociato una sola automobile. Finalmente arrivo ad Agulo, esausto. Ma da qui si vedono le luci di Tenerife. Finalmente, posso ribaltare la prospettiva. Domani sarà una giornata fantastica. Avrei quasi voglia che il mattino arrivasse in fretta per iniziare a conoscere meglio l’isola. La vista dalla terrazza della”estación marítima” di Los CristianosLa vista dalla terrazza della”estación marítima” di Los CristianosMal di mare
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    @simonperry a me tanto interessa il jazz, on la musica tradizionale :)È per trovare location a cui proporre i miei progetti musicali ( come ad esempio @elifinquartet )
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    @fucinafibonacci @economia Tiriamo avanti da anni a decreti legge per tappare i buchi e mai affrontare gli argomenti ...